Wolfgang Munchau (FT): «Il Movimento 5 Stelle fa bene a resistere al MES»

La decisione si avvicina. Infatti da più parti compaiono incomprensibili appelli ad accettare il MES. Circostanza che porterebbe l’Italia inevitabilmente a ripercorre una strada già intrapresa dalla Grecia con il risultato che tutti conoscono. Solo chi è cieco o completamente in malafede nega questa ipotesi.

Secondo il noto editorialista del Financial Times Wolfgang Munchau «il Movimento 5 Stelle sta resistendo al programma ESM (MES), per una buona ragione penso». Per poi aggiungere che però «deve avere una strategia in atto per affrontare una crisi di liquidità».

Eurointelligence scrive: «Ci sembra che l'establishment italiano stia chiudendo un accordo con l'ESM», anche se per ora non c’è una maggioranza in Parlamento perché il Movimento 5 Stelle è contrario.

Per poi notare come «lobby pro-ESM comprende alcuni insoliti compagni di letto, come Silvio Berlusconi e gli ex leader del PD Pier Luigi Bersani, Romano Prodi e Matteo Renzi, nonché l'attuale leader del PD Nicola Zingaretti. Quest'ultimo afferma che la situazione era più disperata di quanto sembri e che l'Italia non sarebbe in grado di rifinanziare il proprio debito senza un prestito ESM».

Il sito specializzato in notizie economiche e analisi dell’eurozona compie inoltre una previsione sulle conseguenze per l’Italia nel caso dovesse decidere di ricorrere al MES. Fosche previsioni per Roma. «Riteniamo che un prestito del MES, seguito dall'inevitabile austerità, porterebbe gli investitori a mettere in discussione la solvenza dell'Italia. Abbiamo calcolato che un aumento del debito italiano del 20% e un calo del PIL del 20% comporterebbe un rapporto debito/PIL prossimo al 200%. Ciò che ci riguarda non è l'ammontare del debito. Il Giappone può vivere facilmente con questi livelli di debito. Ma l'Italia non ha una banca centrale propria e ha dinamiche di crescita più deboli. Come Wolfgang Munchau ha scritto lunedì nella sua rubrica FT, ora c'è un chiaro percorso verso un'altra crisi dell'eurozona».

L’analisi si conclude spiegando perché Roma è in una posizione debole: «Se non si è pronti a dichiarare default sul proprio debito o introdurre una valuta parallela; se non hai creato alleanze politiche efficaci all'interno dell'UE o creato un potenziale ricatto».

Riportiamo infine le parole del professor Desogus, che non ha mai lesinato critiche al Movimento 5 Stelle: «Devo però riconoscere che in questo momento, di fronte alla minaccia della troika, sono l'unica forza politica che sta difendendo il paese con il no al MES. Fatta eccezione per Stefano Fassina, il resto della sinistra ha letteralmente calato le braghe e fa concorrenza alla destra liberale. Anzi, si identifica oramai con essa (vedi alla voce Pigi Bersani).

PS. Chi mi conosce sa quanto sia doloroso per me dover fare questa ammissione.

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