I 2 nuovi paesi "manipolatori di valuta" per il Tesoro Usa

16 Dicembre 2020 18:10 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Washington si riserva il diritto di etichettare un paese come un "manipolatore di valuta '' se ha un surplus commerciale con gli Stati Uniti superiore a $ 20 miliardi, un tasso di intervento in valuta estera superiore al 2% del suo PIL. Oltre ad un surplus delle partite correnti globali di oltre 2 per cento del PIL.

Oggi, il Tesoro degli Stati Uniti ha formalmente definito la Svizzera e il Vietnam come "manipolatori di valuta", accusando le nazioni di cercare deliberatamente di svalutare le loro valute rispetto al dollaro per avere il sopravvento nel commercio.

La quotazione, citata nel rapporto semestrale sui cambi del Tesoro, cita i due paesi come violatori dei criteri del Tesoro "per identificare pratiche valutarie potenzialmente sleali o squilibri esterni eccessivi, che potrebbero pesare sulla crescita degli Stati Uniti o danneggiare i lavoratori e le imprese statunitensi".

Per rappresaglia, gli Stati Uniti affermano che ora "faranno pressione per l'adozione di politiche che consentano aggiustamenti effettivi della bilancia dei pagamenti" nei futuri negoziati con i paesi per eliminare il loro "vantaggio ingiusto".

Gli Stati Uniti hanno ripetutamente accusato la Svizzera di manipolare il valore del franco da quando è stato approvato il Foreign Trade and Competitiveness Act nel 1988, che richiedeva al Tesoro di effettuare analisi annuali delle politiche di cambio di altri paesi per determinare se stessero manipolando le loro valute per ottenere un vantaggio ingiusto contro gli Stati Uniti nel commercio internazionale.

La Cina, che ha una lunga storia di conflitti economici con Washington, è stata aggiunta e rimossa ripetutamente dalla lista. L'amministrazione Trump ha aggiunto Pechino alla lista a metà 2019 prima di rimuoverla nel gennaio 2020 con la firma della Fase 1 dell'accordo commerciale USA-Cina.

Il Tesoro, tuttavia, continua a includere la Cina e altri importanti partner commerciali statunitensi tra cui Germania, Giappone, Corea del Sud, Italia, Singapore, Taiwan, Thailandia, India e Malesia nella sua "lista di monitoraggio".

Le nazioni elencate come manipolatori hanno regolarmente respinto le designazioni statunitensi, dicendo che le loro politiche monetarie erano basate su considerazioni interne e, occasionalmente, accusando Washington di fare affermazioni politicizzate.

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