Germanexit? Michael Hudson: Una roadmap per sfuggire alla morsa dell'Occidente

di Pepe EscobarThe Cradle

[Traduzione di Nora Hoppe]

È impossibile seguire le turbolenze geoeconomiche inerenti alle "doglie del parto" del mondo multipolare senza le intuizioni del professor Michael Hudson dell'Università del Missouri, autore del già seminale The Destiny of Civilization ("Il destino della civiltà").

Nel suo ultimo saggio, il professor Hudson approfondisce le politiche economiche e finanziarie suicide della Germania, il loro effetto sull'euro, già in caduta – e accenna ad alcune possibilità di integrare rapidamente l'Eurasia e il Sud globale nel suo complesso per cercare di spezzare la morsa dell'Egemone.

Ne è nata una serie di scambi di mail, in particolare sul ruolo futuro dello yuan, dove Hudson ha osservato:

"I cinesi con cui ho parlato per anni e anni non si aspettavano un indebolimento del dollaro. Non stanno piangendo per il suo aumento, ma sono preoccupati per la fuga di capitali dalla Cina, poiché penso che dopo il Congresso del Partito [che inizierà il 16 ottobre] ci sarà un giro di vite sulla difesa del libero mercato di Shanghai". La pressione per i prossimi cambiamenti si è accumulata da tempo. Lo spirito di riforma per il controllo del 'libero mercato' si è diffuso tra gli studenti più di dieci anni fa, e loro sono saliti nella gerarchia del Partito".

Sulla questione chiave dell'accettazione da parte della Russia del pagamento dell'energia in rubli, Hudson ha toccato un punto raramente esaminato al di fuori della Russia: "Non vogliono essere pagati solo in rubli. È l'unica cosa di cui la Russia non ha bisogno, perché può semplicemente stamparli. Ha bisogno di rubli solo per bilanciare i pagamenti internazionali e stabilizzare il tasso di cambio – non per farlo salire".

Il che ci porta ai pagamenti in yuan: "Effettuare pagamenti in yuan è come effettuare pagamenti in oro – un bene internazionale che ogni Paese desidera, in quanto valuta non fittizia che ha un valore se la si vende (a differenza del dollaro attuale, che può essere semplicemente confiscato, o alla fine abbandonato). Ciò di cui la Russia ha veramente bisogno sono fattori industriali critici come i chip per computer. Potrebbe chiedere alla Cina di importarli con lo yuan che la Russia fornisce".

Keynes è tornato

In seguito ai nostri scambi di mail, il professor Hudson ha gentilmente accettato di rispondere in dettaglio ad alcune domande sui processi geoeconomici estremamente complessi in atto in Eurasia. Eccoci qui.

* * *

The Cradle: I BRICS stanno studiando l'adozione di una moneta comune – che comprenda tutti loro e, ci aspettiamo, anche i BRICS+ allargati. Come potrebbe essere attuata in pratica? È difficile immaginare che la Banca centrale brasiliana si armonizzi con quella russa e con la Banca popolare cinese. Si tratterebbe solo di investimenti – attraverso la banca di sviluppo dei BRICS? Si baserebbe su materie prime + oro? Come si inserisce lo yuan? L'approccio dei BRICS si basa sulle attuali discussioni dell'Unione Economica Eurasiatica (EAEU) con i cinesi, guidate da Sergey Glazyev? Il vertice di Samarcanda ha fatto avanzare, in pratica, l'interconnessione dei BRICS e della SCO?

Hudson: "Qualsiasi idea di una moneta comune deve iniziare con un accordo di scambio di valuta tra gli attuali Paesi membri. La maggior parte degli scambi commerciali avverrà nelle rispettive valute. Ma per risolvere gli inevitabili squilibri (eccedenze e deficit della bilancia dei pagamenti), una nuova Banca Centrale creerà una valuta artificiale.

In apparenza potrebbe assomigliare ai Diritti Speciali di Prelievo (DSP) creati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), in gran parte per finanziare il deficit degli Stati Uniti sul conto militare e il crescente servizio del debito che i debitori del Sud del mondo devono ai prestatori statunitensi. Ma l'accordo sarà molto più simile al 'bancor' [un'ipotetica moneta sovranazionale; un'unità di conto utilizzata per tracciare i flussi internazionali di ricchezza; l'oro potrebbe essere scambiato con i bancor, ma i bancor non potrebbero essere scambiati con l'oro] proposto da John Maynard Keynes nel 1944. I Paesi in deficit potrebbero attingere a una quota specifica di bancor, la cui valutazione sarebbe stabilita da una selezione comune di prezzi e tassi di cambio. I bancor (e la loro valuta) sarebbero stati utilizzati per pagare i Paesi in surplus.

Ma a differenza del sistema di DSP del FMI, l'obiettivo di questa nuova Banca Centrale alternativa non sarà semplicemente quello di sovvenzionare la polarizzazione economica e l'indebitamento. Keynes propose un principio secondo il quale se un Paese (all'epoca pensava agli Stati Uniti) avesse accumulato eccedenze croniche, sarebbe stato un segno del suo protezionismo o del suo rifiuto di sostenere un'economia reciprocamente resistente, e i suoi crediti avrebbero iniziato a essere estinti, insieme ai debiti bancari dei Paesi le cui economie impedivano la capacità di bilanciare i pagamenti internazionali e di sostenere la propria valuta.

Gli accordi proposti oggi sosterrebbero sì i prestiti tra le banche membri, ma non allo scopo di sostenere la fuga di capitali (l'uso principale dei prestiti del FMI, quando sembra probabile l'elezione di governi "di sinistra"), e il FMI e la sua alternativa associata alla Banca Mondiale non imporrebbero piani di austerità e politiche anti-lavoro ai debitori. La dottrina economica promuoverebbe l'autosufficienza alimentare e i beni di prima necessità, e promuoverebbe la formazione di capitale agricolo e industriale tangibile, non la finanziarizzazione.

È probabile che anche l'oro sia un elemento delle riserve monetarie internazionali di questi Paesi, semplicemente perché l'oro è un bene che centinaia di anni di pratica mondiale hanno già riconosciuto come accettabile e politicamente neutrale. Ma l'oro sarebbe un mezzo per regolare i saldi dei pagamenti, non per definire la valuta nazionale. Questi saldi si estenderebbero ovviamente al commercio e agli investimenti con i Paesi occidentali che non fanno parte di questa banca. L'oro sarebbe un mezzo accettabile per regolare i saldi del debito occidentale verso la nuova banca centrata sull'Eurasia. Si tratterebbe di un mezzo di pagamento che i Paesi occidentali non potrebbero semplicemente ripudiare – a condizione che l'oro sia conservato nelle mani dei membri della nuova banca e non più a New York o a Londra, come è stata la pericolosa prassi dal 1945.

In una riunione per la creazione di una banca di questo tipo, la Cina si troverebbe in una posizione dominante simile a quella di cui godevano gli Stati Uniti nel 1944 a Bretton Woods. Ma la sua filosofia operativa sarebbe molto diversa. L'obiettivo sarebbe quello di sviluppare le economie dei membri della banca, con una pianificazione a lungo termine o con i modelli commerciali che sembrano più appropriati per le loro economie, per evitare il tipo di relazioni di dipendenza e di acquisizioni di privatizzazioni che hanno caratterizzato la politica del FMI e della Banca Mondiale.

Questi obiettivi di sviluppo comporterebbero la riforma fondiaria, la ristrutturazione industriale e finanziaria, la riforma fiscale e le riforme bancarie e creditizie nazionali. I dibattiti degli incontri della SCO sembrano aver preparato il terreno per stabilire una generale armonia di interessi nella creazione di riforme in tal senso."

Eurasia o andare in malora

The Cradle: Nel medio termine, è possibile aspettarsi che gli industriali tedeschi, contemplando l'imminente "terra desolata" e la loro stessa fine, si ribellino in massa alle sanzioni commerciali e finanziarie imposte dalla NATO contro la Russia e costringano Berlino ad aprire il Nord Stream 2? Gazprom garantisce che il gasdotto è recuperabile. Non c'è bisogno di entrare nella SCO per farlo...

Hudson: "È improbabile che gli industriali tedeschi agiscano per impedire la deindustrializzazione del loro Paese, data la morsa degli Stati Uniti e della NATO sulla politica dell'Eurozona e gli ultimi 75 anni di ingerenze politiche da parte dei funzionari statunitensi. È più probabile che i dirigenti delle aziende tedesche cerchino di sopravvivere mantenendo intatto il proprio patrimonio personale e aziendale sulla scia della trasformazione della Germania in un relitto economico di tipo baltico.

Si è già parlato di spostare la produzione – e la gestione – negli Stati Uniti, il che impedirà alla Germania di ottenere energia, metalli e altri materiali essenziali da qualsiasi fornitore non controllato dagli interessi statunitensi e dai loro alleati.

Il grande interrogativo è se le aziende tedesche emigreranno verso le nuove economie eurasiatiche, la cui crescita industriale e la cui prosperità sembrano destinate a superare di gran lunga quella degli Stati Uniti.

Ovviamente i gasdotti Nord Stream sono recuperabili. È proprio per questo che le pressioni politiche statunitensi del Segretario di Stato Blinken sono state così insistenti affinché la Germania, l'Italia e altri Paesi europei raddoppiassero l'isolamento delle loro economie dal commercio e dagli investimenti con la Russia, l'Iran, la Cina e altri Paesi di cui gli Stati Uniti stanno cercando di interrompere la crescita".

Come sfuggire a "Non c'è alternativa"

The Cradle: Stiamo raggiungendo il momento in cui gli attori chiave del Sud globale – più di 100 nazioni – si mettono finalmente d'accordo e decidono di tentare il tutto per tutto per impedire agli Stati Uniti di mantenere l'economia globale artificiale neoliberista in uno stato di coma perpetuo? Ciò significa che l'unica opzione possibile, come tu hai sottolineato, è quella di istituire una valuta globale parallela che aggiri il dollaro USA, mentre i soliti sospetti fanno balenare l'idea di una Bretton Woods III, nella migliore delle ipotesi. Il casinò finanziario FIRE (finance, insurance, real estate: finanza, assicurazioni, immobili) è abbastanza onnipotente da schiacciare ogni possibile concorrenza? Prevedi altri meccanismi pratici oltre a quelli discussi da BRICS/ EAEU/ SCO?

Hudson: indipendenza globale in cui, letteralmente, 'Non c'è alternativa' che staccarsi".

Germanexit?

The Cradle: Qual è la tua analisi sulla conferma da parte di Gazprom che la linea B del Nord Stream 2 non è stata toccata dal terrore dei gasdotti? Questo significa che il Nord Stream 2 è praticamente pronto a partire - con una capacità di pompare 27,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno, che si dà il caso sia la metà della capacità totale del Nord Stream - danneggiato. Quindi la Germania non è condannata. Questo apre un capitolo completamente nuovo; una soluzione dipenderà da una seria decisione politica del governo tedesco.

Hudson: "E qui casca l'asino: La Russia non sosterrà di certo i costi per poi far saltare di nuovo il gasdotto. Sarà la Germania a decidere. Scommetto che l'attuale regime dirà 'no'. Questo dovrebbe rendere interessante l'ascesa dei partiti alternativi.

Il problema finale è che l'unico modo in cui la Germania può ripristinare gli scambi con la Russia è ritirarsi dalla NATO, rendendosi conto di essere la principale vittima della guerra della NATO. Questo potrebbe riuscire solo allargandosi all'Italia e anche alla Grecia (per non averla protetta dalla Turchia, fin dai tempi di Cipro). Sembra una lotta lunga.

Forse è più facile che l'industria tedesca faccia le valigie e si trasferisca in Russia per contribuire a modernizzare la sua produzione industriale, in particolare BASF per la chimica, Siemens per l'ingegneria, ecc. Se le aziende tedesche si trasferiscono negli Stati Uniti per ottenere il gas, questo sarà percepito come un'incursione degli Stati Uniti nell'industria tedesca, che ne cattura il vantaggio per gli Stati Uniti. Anche così, questo non avrà successo, data l'economia americana post-industrializzata.

Quindi l'industria tedesca può spostarsi verso est solo se crea un proprio partito politico nazionalistico anti-NATO. La costituzione dell'UE richiederebbe alla Germania di ritirarsi dall'UE, che mette gli interessi della NATO al primo posto a livello federale. Il prossimo scenario è quello di discutere l'ingresso della Germania nella SCO. Scommettiamo su quanto tempo ci vorrà."

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