La verità su Maidan. Jacques Sapir

Gli eventi del 18-20 febbraio 2014 in piazza Indipendenza a Kiev sono alla radice della crisi attuale, non solo in Ucraina, ma anche tra NATO e Russia, scrive Jacques Sapir su RussEurope.
L'attuale governo di Kiev, e i principali leader europei, sostengono la tesi che la protesta pacifica è stata oggetto di un massacro dove circa 100 persone sono state uccise dalle forze del governo di Yanukovich, presidente regolarmente eletto.

Dall'inizio del mese di marzo, abbiamo avuto dubbi su questa versione dei fatti, così come la spiegazione che è stata data dagli oppositori su Yanukovich, in base alla quale quest'ultimo sarebbe fuggito da Kiev, abbandonando le sue funzioni. Inoltre, le condizioni della "fuga" del presidente Yanukovich non sono state chiarite, e questo pone il problema della continuità o no dell’ordine costituzionale in Ucraina. Questa domanda è importante. Se si considera che Yanukovich ha lasciato Kiev volontariamente, questo equivale ad una rassegnazione de facto, e il cambio di governo non costituisce una violazione dell'ordine costituzionale. Se si dovesse accertare che Yanukovich ha lasciato Kiev sotto minaccia, reale o presunta, e che è stato deposto da un "parlamento superstite", allora siamo in presenza di una rivoluzione che coinvolge la rottura del vecchio ordine costituzionale, e che legittima i vari referendum tenuti sia in Crimea che in Ucraina orientale.
In assenza di un serio impegno da parte dell'attuale governo al potere a Kiev a far luce su questi eventi, gli scienziati politici hanno cominciato a lavorare. Un documento è stato presentato in un seminario il 1° ottobre 2014 dal professor Katchanovski del Dipartimento di Scienze Politiche presso l'Università di Ottawa, Canada. Sappiamo che in questo paese è presente una grande comunità ucraina. Dopo un'attenta analisi delle fonti disponibili, le fonti che provengono quasi esclusivamente dal campo dei "pro-Maidan" e la televisione locale (TV Espresso, Hromadske TV, Spilno TV, Radio Liberty, e Ukrstream TV), Katchanovski conclude che i "cecchini" hanno operato dal campo dei manifestanti e che le forze fedeli al Presidente Yanukovich hanno solo risposto. Si fa anche menzione della brutalità e delle atrocità commesse dalle unità speciali "Bierkut", che assicuravano la sicurezza del Presidente, ma questi abusi si sono verificati dopo i primi colpi. I tragici eventi di Maidan, che mettono in moto il processo di dislocazione dell'Ucraina e della guerra civile che conosciamo oggi sono in realtà il risultato di una deliberata provocazione lanciata dal gruppo di estrema destra Pravy Sekhtor con l’eventuale complicità di Svoboda e delle forze di auto-difesa. Poi conclude:
"L'uccisione dei manifestanti e delle forze di polizia ha rappresentato il rovesciamento violento del governo in Ucraina e una grande violazione dei diritti umani. Questo violento rovesciamento costituisce un cambiamento non democratico del governo che ha dato inizio ad un violento conflitto su vasta scala che ha condotto alla guerra civile in Ucraina orientale, ad una risposta militare russa a sostegno dei separatisti in Crimea e nel Donbas, e ad una rottura de-facto dell’Ucraina. E ha intensificato il conflitto internazionale tra l'Occidente e la Russia sull'Ucraina. L'evidenza indica che un’alleanza di elementi dell'opposizione di Maidan e dell'estrema destra sono stati coinvolti nell' uccisione di massa di manifestanti e poliziotti, mentre il coinvolgimento delle unità speciali di polizia nelle uccisioni dei manifestanti non può essere completamente escluso sulla base delle prove disponibili".
Il lavoro del professor Katchanovski ha ovviamente sollevato molte domande e ha causato polemiche. Ma se questo lavoro viene controllato, e considerato attendibile, diventerà impossibile continuare a sostenere che quello che è successo a Kiev è stata la deposizione di un presidente corrotto da parte di una manifestazione di gente arrabbiata. Che Yanukovich fosse corrotto è ovvio, e funzionari russi che hanno negoziato con lui fino alla fine del 2013 non lo nascondono. Ma era il presidente regolarmente eletto del paese. Dal momento in cui dei gruppi di minoranza hanno deciso di compiere quello che può essere chiamato solo colpo di stato, non vi può essere continuità costituzionale in Ucraina. Di conseguenza, la rottura dell'ordine costituzionale, in base al principio che il popolo è l'unico depositario della sovranità, ha consentiti a dei frammenti di questo popolo a tenere un referendum sulla loro inclusione o esclusione dalla nazione ucraina. Nessuno aveva il potere di decretare che tali referendum erano "illegittimi".
E' a questo proposito tragico che i governi dell'Unione europea, in particolare Germania e Francia, abbiano deciso di calpestare il principio fondamentale su cui si basano. E' tragico che sono impegnati in una logica di scontro con la Russia sull'Ucraina, che non ha alcuna base logica nel diritto e si rivela, inoltre, un grande pericolo per la logica delle relazioni internazionali. Questi governi hanno ceduto alla logica delle emozioni su una questione che richiedeva invece l'applicazione del principio della ragione.

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