Saba Abu Ubeid, 23 anni. Morto per una pallottola al cuore di un cecchino israeliano

di Paola Di Lullo

Una pallottola al cuore, sparata da un cecchino israeliano. È finita così, ieri, la breve vita di Saba Abu Ubeid, 23 anni, residente del distretto di Salfit.



Saba stava manifestando nel villaggio di Nabi Saleh, Ramallah, in sostegno dei circa 1600 prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame, ormai d 26 giorni, nelle carceri israeliane. Trasportato all'ospedale governativo di Salfit, è morto poco dopo l'arrivo.

Un portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che "decine di palestinesi stavano lanciando sassi a Nabi Saleh". In risposta alla "minaccia immediata" e per "preservare la quiete della regione", le forze israeliane hanno usato "mezzi di dispersione di folla" sui manifestanti palestinesi. Il portavoce ha detto di essere a conoscenza che "uno dei ribelli è morto e un altro è stato ferito".

Ha confermato che l'esercito israeliano aveva usato proiettili veri contro manifestanti disarmati.

Vengono così applicate le regole approvate dalla Knesset nel settembre 2015, regole che autorizzano polizia ed esercito ad utilizzare proiettili veri contro persone che lanciano pietre e bottiglie molotov quando la vita di una terza persona è minacciata. Misure, queste, che sono nient'altro che un pretesto per giustificare i crescenti crimini israeliani contro i Palestinesi. Misure che prevedono anche, su proposta del ministro della giustizia, Ayelet Shaked, la pena massima di 20 anni di detenzione, per i palestinesi che lanciano pietre. Naturalmente, la discrezionalità sull'entità del pericolo è israeliana ed è incontestabile.


Abu Ubeid è il 21esimo palestinese da essere ucciso da Israele dall'inizio del 2017.

Sempre ieri, molti i feriti, in tutta la Cisgiordania Occupata.

A Nablus, almeno 66 persone risultano ferite. In particolare, si segnala un palestinese colpito con un proiettile vero, molti altri colpiti da proiettili di acciaio rivestiti di gomma ( rubber bullets ), mentre decine di altre persone risultano intossicate per inalazione da gas lacrimogeni.


Lacrimogeni sparati anche a Beit Ummar, Al Khalil, dove i palestinesi hanno risposto lanciando sassi e bottiglie vuote, e bruciando pneumatici in gomma.


A Qaffr Qaddoum, Qalqilyia, l'esercito israeliano ha soppresso la marcia settimanale del villaggio sparando gas lacrimogeni e proiettili rivestiti di gomma. Molti i casi di intossicazione da inalazione. Anche n questo caso, i giovani del villaggio hanno bruciato decine pneumatici in gomma in risposta alle forze israeliane.

Davvero Israele è uno stato democratico, l'unico del Medio Oriente, come amano auto definirsi, che vuole la pace? Che pace può esserci se un popolo non può mostrare sostegno ad i propri cari? Sostegno pacifico, per stessa ammissione di Israele, che continua a sparare su palestinesi disarmati, nel silenzio più totale.

Nessuno vi racconterà di Saba, nessun media nostrano...Saba è solo un palestinese...

Nel video, gli ultimi istanti di vita di Saba
https://www.facebook.com/ShehabAgency.MainPage/videos/1912007072175037/

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