Siria, l'amnistia ai terroristi proposta da Assad ha un precedente incoraggiante

Piccole Note


La Russia ha annunciato l’apertura di corridoi umanitari ad Aleppo. La zona assediata dalle forze governative vedrà l’apertura di alcune vie di fuga, dalle quali potranno passare sia i civili che i miliziani ancora asserragliati in città.

Inoltre il presidente Bashar el Assad ha concesso un’amnistia a quanti si consegneranno abbandonando le armi.


Stretti d’assedio da tempo, chiusi i loro corridoi di rifornimento dalla Turchia, i cosiddetti “ribelli” siriani e i loro alleati terroristi di Al Nusra (leggi al Qaeda), che da anni controllano la parte orientale di Aleppo, sono ormai alle corde.


Da qui questa iniziativa che di fatto sembra segnare una svolta per il destino della città, forse decisiva (ma occorre la cautela del caso, questo teatro di guerra è estremamente mutevole).


Svolta notevole: se Assad riprende il controllo di Aleppo, la seconda città della Siria, consolida definitivamente la sua posizione.


Probabile che dietro questa svolta ce ne sia un’altra, ovvero quella turca: alle prese con gli affari interni (possibile un altro golpe), Recep Erdogan non ha più la forza di sostenere i suoi manutengoli in Siria.


O forse, più probabile, abbandonare al proprio destino i cosiddetti “ribelli” di Aleppo rappresenta una sorta di visto di ingresso per Mosca, un dazio che il Presidente turco deve pagare per convincere Putin della sua buona fede riguardo i nuovi orizzonti della politica turca (sul punto vedi nota precedente).


I due presidenti si incontreranno il 9 agosto: e qui si vedrà se verrà consumata quella svolta a Est della Turchia accelerata dal fallito golpe ad Ankara, al quale secondo i turchi non sarebbe stata estranea la Nato (vedi nota precedente).



L’incontro sarà preceduto da quello tra Putin e il presidente iraniano Hassan Rhouani in Azerbaijan, che si terrà l’8 agosto. Anche Teheran si schierò subito contro i golpisti turchi.


E questa successione di incontri al vertice potrebbe favorire un rimescolamento delle alleanze mediorientali: finora Iran e Turchia erano state su fronti opposti sia nel conflitto iracheno che in quello siriano.



Nel frattempo americani e russi si riuniranno a Ginevra, cosa che potrebbe favorire una ripresa del dialogo tra fazioni opposte. Anche se finora tali incontri non hanno prodotto risultati visibili.

Infine va segnalato che l’amnistia proposta da Damasco ha un precedente virtuoso: la concesse Abdelaziz Bouteflika ai terroristi del Gia, a chiusura degli anni del Terrore inAlgeria.


Purtroppo il conflitto siriano è più complesso del mattatoio algerino. Troppi i protagonisti della macelleria siriana interessati a ottenere rendite di posizione. Ed è ancora troppo forte la spinta per un regime-change che ponga fine al governo di Assad. E ciò complica tutto.

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