100 anni dopo... Una nuova fase del socialismo non solo è possibile, è auspicabile

Sono passati esattamente 100 anni dall’evento che, probabilmente, più di tutti ha condizionato il XX° secolo. La rivoluzione d’Ottobre e la successiva nascita dell’Unione Sovietica non solo portarono alla creazione di uno stato che negli anni successivi permise di vincere il nazismo, di accelerare la decolonizzazione nel “terzo mondo” e di far progredire come mai prima d’ora i diritti sociali in Europa, ma portarono anche alla dimostrazione pratica che un altro mondo è possibile.


Non si vogliono ora discutere gli errori del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, non è né il luogo né il momento opportuno. È invece il giorno perfetto per rammentare come oggi, più che mai negli ultimi cinquant’anni, vi sia la necessità di forze politiche che si richiamino al marxismo e al socialismo.

Celebrare il centenario della rivoluzione d’Ottobre è certamente importante e doveroso, almeno per quelli che come noi ritengono quell’evento profondamente rilevante, ma deve anche essere chiaro come quel pensiero che mosse Lenin e compagni a compiere la rivoluzione oggi è più vivo che mai. Sono passati 100 anni e molte cose sono certamente cambiate, ma è sufficiente recarsi in una edicola e prendere un quotidiano per rendersi conto di come questa società occidentale non solo sia profondamente ingiusta ma stia marciando spedita verso povertà diffusa e disuguaglianze sociali mai viste prima d’ora.



Dopo il crollo dell’Unione Sovietica si arrivò a parlare di “crollo delle ideologie” e “fine della storia” ma mai affermazioni furono più errate. In Europa, e in particolar modo all’interno dei confini dell’Unione Europea, l’ideologia è estremamente presente, è soffocante e spesso porta a sterili dibattiti. Viviamo nell’ideologia del Mercato guidato dal neoliberismo e chiunque provi solo a ipotizzare un altro mondo viene tacciato di essere “ideologico”. Non è forse questo l’atteggiamento più ideologico di tutti? Il negare qualunque altro sistema se non il nostro è il comportamento più ideologico che si possa tenere. E il crollo dell’URSS e del Muro di Berlino non portarono neppure alla “fine della storia”. Il binomio democrazia liberale e capitalismo forse non è mai stato tanto in crisi come in questi anni.

L’Unione Sovietica fu solo una tappa del socialismo. Oggi vi sono tutti gli elementi per continuare anche in Italia e in Europa quel pensiero.


Una nuova fase del socialismo non solo è possibile ma è anche auspicabile.

Davide Busetto

Le più recenti da Appunti internazionali

On Fire

"Bersagli legittimi". La Russia passa ufficialmente ad una nuova fase del conflitto

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomatico Adesso si fa sul serio, la Russia sta passando ad una nuova fase. A Mosca le indagini proseguono e poco fa le dichiarazioni del presidente Putin, del capo del...

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa