di Enrico Vigna
Qui un video delle proteste del Partito della Solidarietà Afgano e di associazioni per la pace che che condannano l'occupazione dell'Afghanistan da parte della NATO e degli Stati Uniti.
Coraggiosi attivisti e militanti contro la guerra, guidati dai membri del Partito della Solidarietà Afgano e da altre associazioni per la pace, continuano a scendere in piazza, soprattutto a Kabul, per protestare contro l’occupazione dell'Afghanistan da parte degli Stati Uniti e della NATO.
Sugli striscioni le scritte : "Fino a quando ci sarà la presenza degli Stati Uniti, della NATO e dei loro servi nel nostro paese, non ci sarà pace e prosperità in Afghanistan!".
Vengono anche portati cartelli con le vittime delle forze Usa e della Nato, attraverso gli attacchi aerei e con le scritte: “No all’ Occupazione! No alle basi militari statunitensi in Afghanistan!, No alle forze USA e NATO in Afghanistan!, Massacri USA / NATO: una sfida alla coscienza del mondo!, Basi militari USA = spargimento di sangue in Afghanistan !, Per l’emancipazione delle donne afghane: lotta contro l'occupazione e il fondamentalismo!”.
Selay Ghaffar, portavoce del PSA, ha dichiarato:
"…Con l'occupazione della nostra patria le sofferenze e l'agonia della nostra gente si sono moltiplicate: i nostri villaggi sono presi di mira quotidianamente dagli attacchi aerei condotti dagli assetati di sangue sotto bandiera USA e NATO, con la maggior parte delle vittime che sono donne e bambini. La popolazione rurale è schiacciata tra Talebani, ISIS e milizie filogovernative, i corpi degli abitanti delle città sono ridotti a brandelli in attacchi suicidi e bombardamenti da parte dei cani Talebani e dell’ISIS, l'occupazione ha trasformato le donnole dei signori della guerra in iene rabbiose, insediate al potere.
Più recentemente , il "macellaio di Kabul" - Gulbuddin Hekmatyar è stato anche lui oscenamente accolto e sistemato nelle istituzioni accanto ai suoi compagni assassini; le loro divisioni settarie, che hanno avuto come prime vittime i nostri compatrioti innocenti, sono sistematicamente capovolte, la nostra patria è diventata un focolaio di guerra regionale e di rivalità dei poteri mondiali, costantemente minacciata da pericoli mortali, trasformando la nostra patria in un centro di spionaggio delle varie agenzie di intelligence; la produzione e il traffico di droga costituiscono la base della nostra economia, con tre milioni di tossicodipendenti come risultato. Le nostre sventurate donne bruciano nell'inferno che ne deriva, la corruzione e il tradimento sono così radicati nel tessuto e negli intrighi del regime fantoccio, che la loro epurazione richiederebbe decenni di lavoro massacrante; questa lista di infamie donataci dall'occupazione, può continuare fino alla nausea…".
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La democrazia e il benessere del popolo afgano possono essere raggiunti solo cacciando gli invasori e i loro tirapiedi
Sono trascorsi ormai diciassette anni di occupazione dell’Afghanistan da parte degli USA e dei suoi alleati. Gli invasori sono arrivati sotto l’ipocrita bandiera della “Guerra al terrore” e hanno trasformato la nostra patria in un cimitero di gente indifesa, uccidendo e depredando, facendo crescere la produzione e il commercio di oppio come mai prima d’ora, portando la guerra, ingrassando criminali e signori della droga. Perseguendo interessi geostrategici ed economici, le potenze d’occupazione hanno allestito basi militari dotate delle più moderne attrezzature, con lo scopo di mantenere il nostro Paese nell’inferno della guerra e del terrore.
All’inizio dell’occupazione, i predoni degli USA e dei loro alleati andavano sbraitando di aver sconfitto i talebani e i terroristi. Ma i fatti di oggi, con il peggioramento delle condizioni di insicurezza in tutto l’Afghanistan e la caduta di Kunduz, svelano apertamente le sinistre mosse e le bugie degli invasori e dei loro tirapiedi tecnocrati.
Questi anni di perfide mosse politiche hanno dato alla gente la chiara consapevolezza che il terrorismo è uno strumento nelle mani del governo statunitense per sfruttare il mondo e rendere schiave le nazioni.
La proliferazione dei gruppi legati all’ISIS, armati e finanziati dal governo americano in Afghanistan e in altre parti del mondo, non è che la continuazione delle vecchie politiche di morte di cui siamo stati vittime negli ultimi quarant’anni, che di volta in volta hanno preso il nome di Ikhwan, talebani o Al-Qaeda e di altri assassini fondamentalisti che hanno operato con il supporto dei servizi segreti pakistani (ISI) e di altri governi fantoccio…
L’assassinio di più 300.000 afgani indifesi da parte di forze statunitensi e NATO, i massacri di civili per i bombardamenti in varie parti dell’Afghanistan, i test di armi chimiche, l’umiliazione sui corpi dei morti, lo stupro di donne e il bombardamento sull’Ospedale di Medecins Sans Frontières a Kunduz che ha ucciso il personale medico e indifesi pazienti: tutto questo è il risultato della “democrazia” dei B52 degli invasori, mentre i loro tecnocrati e sostenitori tirapiedi chiedono senza vergogna al popolo afgano di essere grato per il “sacrificio” e la “cooperazione” dei criminali americani e della NATO.
All’inizio di questa storia, gli USA hanno versato miliardi di dollari nelle tasche di elementi sanguinari e bande di criminali attraverso Karzai e i suoi compari. Li hanno così trasformati in capimafia di prim’ordine e poi li hanno messi insieme in un regime deforme in modo che questi burattini preparino il terreno per ogni bagno di sangue e ogni crimine secondo il desiderio del loro padrone. Gli occupanti hanno voluto un Afghanistan in balia dell’insicurezza, dell’instabilità e della guerra, per esportare il terrorismo nell’Asia Centrale e specialmente per colpire la Russia e la Cina. La vera vittima di questa politica fraudolenta è la nostra sfortunata gente.
Gridando tutta la nostra aspirazione alla libertà, noi vogliamo l’uscita incondizionata degli invasori e dei parassiti dalla nostra terra.
Ancora una volta, il Partito afgano della Solidarietà (SPA) ricorda al nostro popolo coraggioso e ad ogni individuo e organizzazione in Afghanistan che in questo tempo, in cui il nostro Paese reso schiavo patisce nel sangue e nel tradimento e, per vari complotti, brucia nel terrore e soffre in spargimenti di sangue da nord a sud e da Farah a Kunduz, il silenzio è vergogna. Ciascuno di noi deve reagire in ogni modo, cogliendo ogni possibilità, contro questi giochi sporchi, contro questi traditori e specialmente contro i sedicenti intellettuali che si vendono al migliore offerente. Ciascuno agisca per portare la gente alla consapevolezza e per mobilitarla in una guerra d’indipendenza. Nessuna nazione nel mondo ha mai raggiunto la libertà, la democrazia e la giustizia senza la resistenza e la lotta.
Attraverso l’unità e la rivolta senza compromessi noi possiamo dare una lezione esemplare agli invasori e ai loro tirapiedi afgani. Una nazione senza indipendenza non raggiungerà mai la democrazia, la giustizia e il benessere!
Partito della Solidarietà dell’Afghanistan (SPA)
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Le donne afgane vengono torturate secondo la legge dei burattini degli statunitensi di Kawa Azm
28 agosto 2014: sette criminali hanno violentato quattro donne a Paghman e rubato i loro gioielli. Questo crimine efferato ha scioccato tutte le persone e il governo è stato informato del crimine due giorni dopo. Dopo diversi giorni hanno arrestato quattro dei criminali e poi il tribunale ha emesso la pena di morte. Tuttavia, i veri criminali di questo incidente, proprio come negli altri casi rimangono impuniti perché sono sotto la protezione di Rasul Sayyaf.
20 marzo 2015: una folla e un gruppo di criminali hanno linciato Farkhunda in un'azione preliminare accusandola di aver bruciato il Corano. Questo gruppo di criminali crudeli ha prima battuto Farkhunda con pietre e poi ha dato fuoco al suo corpo senza vita. Il governo ha arrestato diversi criminali e ha emesso la pena di morte in una ridicola sessione di tribunale. Nel secondo tribunale è stata rimossa la pena di morte e sono stati condannati per 22 anni. Tuttavia, non vi è dubbio che saranno liberati nel terzo tribunale che procede lontano dall'opinione pubblica. In questo caso, come sempre, molti degli assassini di primo grado hanno eluso la giustizia perché erano supportati dai signori della guerra jihadisti.
L'elenco di questi crimini è troppo lungo per essere inserito in un articolo, ma serve da esempio agli Stati Uniti e ai lacchè intellettuali del governo corrotto, che affermano che gli Stati Uniti sono il "protettore" del popolo afghano. Finché la nostra gente di tutte le etnie non si organizzerà e non si unirà in una lotta cosciente contro gli occupanti stranieri e i loro servitori interni, questo spargimento di sangue, la distruzione e la sfortuna del nostro popolo non finiranno. I compatrioti, se vogliono una vita umana, si devono alzare e lottare, perché la lotta è l'unica chiave per liberarci dall'oppressione e dalla tirannia.
Da hambastagi - Traduzione di Enrico V. per SOS Afghanistan/CIVG
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