di Francesco Erspamer*
L’offensiva mediatica del liberismo è incessante e sistematica, ed è efficace perché invece di proporre ideologie o ideali, che richiedono alti livelli di attenzione (e che comunque sono stati marginalizzati negli anni novanta insieme alla Storia, grazie alla collaborazione di liberal e radicali e chissà perché con grande soddisfazione della sinistra dura e pura), agisce a livello di pulsioni elementari e di banalità quotidiane. Basta aprire un giornale, basta ascoltare un talk show, basta dare un’occhiata ai post più popolari: un’alluvione di cazzate insegna alla gente l’individualismo, la superficialità, il cinismo necessari per accettare di rinunciare a una realtà certo imperfetta ma migliorabile con l’impegno e la lotta, e di accontentarsi invece delle illusioni della virtualità ossia di un mondo di celebrity e altre fantasie.
Un esempio? Un articolo sportivo del “Fatto quotidiano” di oggi in cui si invitano i lettori a simpatizzare per il circo miliardario della Liga spagnola perché “in ginocchio” a causa della pandemia: il che non significa che calciatori, allenatori, giornalisti, procuratori e i tanti parassiti che li circondano dovranno adattarsi a fare mestieri normali, pagati alcune migliaia di euro al mese e non al giorno; macché, si tratta di riduzioni dal 30 al 50% di compensi milionari, e solo per quest’anno. Ma il giornalista non ci sta: il rischio, afferma, è che i giocatori migliori (ma ovviamente li chiama “top player”, con inutile ma immancabile anglicismo) – vengano “tentati a migrare verso altri campionari più ricchi”. Ecco, è qui che dal gossip sportivo si passa alla propaganda liberista: lasciando capire che l’unico scopo dell’esistenza umana sia arraffare quanto più possibile anche quando si ha già molto e anche in un momento per tanta gente davvero difficile e tragico.
Homo homini lupus suggerisce insomma il “Fatto”, echeggiando il filosofo, Hobbes, che trasformò l’individualismo e l’avidità tipiche del capitalismo in una caratteristica “naturale” e pertanto inevitabile. Come se Messi, se invece di cento milioni all’anno ne avesse guadagnati dieci o anche solo uno, non sarebbe stato un campione. Certo che lo sarebbe stato: ma le multinazionali e i loro servi, come dicevo, lavorano a tempo pieno per persuadervi che la loro smodata avidità sia la norma. Non lo è: i lupi in realtà sono animali molto gregari e così è la maggioranza degli abitanti della Terra, italiani inclusi. Ma perderemo lo stesso se continueremo a dare spazio ai cattivi maestri mediatici.
*Professore all'Harvard University
di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...
di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe] Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....
di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...
di Pino Arlacchi Le reazioni alla strage di Mosca sono, com’è ovvio, le più diverse e sono determinate dall’andamento di una guerra in corso. Siccome ci sono pochi dubbi...
Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa