Australia: mobilitazione generale contro la detenzione dei minori immigrati

Dal 28 settembre, i giovani di tutta l'Australia si uniranno per diffondere questo appello attraverso i social network, questo è quanto è stato riferito dalla Missione Cattolica australiana attraverso un comunicato stampa.
Il Giovane movimento australiano di studenti cristiani (AYCS), che mette in rete migliaia di studenti, il ChilOut e i loro ambasciatori della gioventù, oltre agli studenti delle scuole cattoliche si uniranno alla Coalizione Internazionale contro la Detenzione (IDC) al fine di lanciare una campagna che partirà oggi “La fine della detenzione per i bambini” in Australia. Obiettivo della campagna è quello diffondere attraverso la rete un video che invita all'azione e che sarà lanciato oggi a Sydney.
"Chiederemo ai nostri amici di dire al ministro Bowen che le libertà dei bambini non possono essere violate. Tutti i bambini sono vulnerabili e hanno bisogno di essere protetti", Tessa ha aggiunto.
Il nuovo gruppo la Coalizione australiana per la fine della detenzione dei bambini immigrati spera di dimostrare che esiste un movimento di massa di giovani e adulti che sostengono la decisione del 2010 del governo con la quale si intendeva spostare i bambini con le loro famiglie nella comunità.
Nonostante i progressi la situazione è ben presto deteriorata al punto in cui sono arrivati a contare 686 bambini detenuti (Secondo le stime del Ministero australiano per l'Immigrazione e Cittadinanza, del Luglio 2012).
"La detenzione è un problema non è una soluzione", ha detto Tessa Ganley, presidente del AYCS. "I giovani d'Australia possono facilmente comprendere cosa significa essere detenuti, e sanno che un paese come l'Australia non dovrebbe permettere che ciò accada."
L'Australia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, impegnandosi ad agire nel' " superiore interesse del bambino”. Detenendo i bambini immigrati sta violando quanto stabilito nella stessa Convenzione. Secondo una ricerca condotta dal professor McGorry le strutture di detenzione sono 'fabbriche per malattia mentale'. Tessa ha quindi concluso: “Siamo davvero preparati come nazione a sacrificare i bambini in questo modo? ".

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