Cina: chiuso il Congresso, si attendono i nomi del prossimo Politburo

Inaugurato giovedì scorso con il discorso di Hu Jintao, il 18° Congresso del Partito comunista cinese si è chiuso questa mattina. Le decisioni scontate – la successione ad Hu dell'attuale vicesegretario Xi Jinping e quella di Li Keqiang come futuro premier al posto di Wen Jiabao - sono state confermate al Comitato Centrale del Pcc. Tra stasera e domani, i 204 membri effettivi (più i 170 supplenti) del Comitato Centrale del Partito eleggeranno il nuovo Politburo, composto da un numero tra le 25 e le 30 persone. Questo nuovo organo, a sua volta, nominerà i componenti del nuovo Comitato Permanente del Politburo, che dovrebbe passare da nove a sette membri, e che governerà il Partito e la Cina per i prossimi dieci anni.
Oltre a XI e Li, praticamente sicuri del posto nel Comitato ci sono il “liberale” Wang Qishan – il più giovane dei quattro vice premier, ex sindaco di Pechino ed ex amministratore delegato della China Construction Bank dal 1994 al 1997; Zhang Dejiang – vicepremier responsabile all'industria, vicino all'ala conservatrice di Jiang Zemin del partito e leader attuale del partito di Chongqing, in sostituzione dell'epurato Bo Xilai – che, per la sua formazione economica in Corea del Nord, alla Kim Il Sung University, dovrebbe essere il contraltare di Wang Qishan; e Zhang Gaoli – ex leader del partito a Shenzhen, alleato di Jiang Zemin, ma che ha incontrato il favore anche di Hu Jintao per il suo lavoro come capo del partito della città portuale di Tianjin. Chi rischia di rimanere fuori, dopo mesi nei quali era dato per certo tra i sette, è Li Yuancha - figlio dell'ex sindaco di Shanghai e con una preparazione ad Harvard - considerato il maggiore riformista nella politica attuale cinese.

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