La Corea del Nord sfida le nuove sanzioni Onu

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha inasprito le sanzioni contro la Corea del Nord per il lancio satellittare del mese scorso e minacciato “azioni significative” qualora Pyongyang dovesse proseguire nel suo programma nucleare. Nella lista della risoluzione 1718 del 2006 figura ora anche la Commissione coreana per la tecnologia spaziale, l'agenzia governativa che ha organizzato il lancio del missile, è stata messa nella lista con la banca East Land, che ha aggirato in modo illegali le risoluzioni delle Nazioni Unite anche contro l'Iran; la Korea Kumryong Trading Corp., Tosong Technology Trading Corp., Korea Ryonha Machinery Joint Venture Corp. e Leader International (con base ad Hong Kong), tutte imprese accusate di aver rifornito il materiale e la tecnologia necessaria per perseguire il lancio del missile; infine quattro dirigenti di queste imprese considerati particolarmente responsabili.
La risoluzione, proposta dagli Stati Uniti, è stata votata all'unanimità con il significativo voto del principale alleato di Pyongyang, la Cina. L'ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Susan Rice è il segnale inviato alla Corea del Nord che ogni ulteriore passo per il nucleare dovrà essere pagata a caro prezzo; mentre l'inviato cinese alle Nazioni Unite, Li Baodong, ha rimarcato come le sanzioni da solo fallirebbe a meno che queste non fossero affiancate con lo sforzo diplomatico verso Pyongyang.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto a Pyongyang di sospendere tutte le attività relative al programma missilistico e abbandonare ogni programma in atto. La Corea del Nord, attraverso una nota del ministero degli esteri, ha rimarcato come il lancio del 12 dicembre sia stato pacifico - una missione scientifica con lo scopo di mandare un satellite nello spazio con finalità meteorologhe – ed ha annunciato nuove azioni per “rafforzare tutte le sue misure per migliorare la sua difesa, incluso la deterrenza nucleare”, sfidando apertamente le decisioni delle Nazioni Unite. Rispetto al tentativo cinese di riprendere il dialogo, il ministero degli affari esteri nord coreano ha dichiarato che “nessun dialogo per discutere la denuclearizzazione della penisola coreana”.
Gli esperti internazionali hanno sottolineato come le nuove sanzioni avranno uno scarso impatto, ma hanno sottolineato come l'importanza del voto cinese. "La Corea del Nord collasserebbe senza il supporto cinese, così quando la Cina sostiene le sanzioni è molto significativo anche se non sono particolarmente dure”, ha dichiarato il professore di scienza politica all'Università di Pusan ad Afp.

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