Cina: preoccupazioni per il riamo del Giappone

Mentre la tensione per la controversia sulla sovranità delle isole Senkaku-Diaoyu resta alta, la Cina ha espresso preoccupazione lunedì per l'annuncio del Giappone di voler aumentare il personale militare.
Il ministro della difesa giapponese Itsunori Onodera ha dichiarato domenica che dal prossimo anno fiscale, che inizia ad aprile, 287 nuovi addetti militari verranno aggiunti ai 225,000 attuali. Si tratta del maggior aumento da due anni. Dura la reazione del ministero degli esteri cinesi, attraverso il portavoce Hong Lei. Come riporta oggi Reuters, Hong ha accusato il Giappone di fare poca attenzione alle preoccupazioni regionali, alludendo in modo diretto al comportamento brutale giapponese durante la seconda guerra mondiale. “Per le ragioni storiche, i paesi vicini del Giappone pagano molta attenzione ai suoi sviluppi militari”, ha dichiarato Hong. “Speriamo che il Giappone persegua un sentiero di sviluppo pacifico, rispetti le preoccupazioni dei paesi vicini e faccia di più per la pace e stabilità regionale”, ha concluso.
Cina e Giappone sono in piena crisi diplomatica per la sovranità di alcuni isolotti nel mar cinese meridionale. Entrambe le parti hanno cercato di abbassare le tensioni la scorsa settimana, quando l'inviato del premier nipponico Shinzo Abe ha incontrato il segretario del partito comunista cinese e prossimo presidente della Repubblica popolare Xi Jinping, impegnandosi a sviluppare i legami bilaterali e ad organizzare un summit al vertice a breve. Le dichiarazioni di lunedì di Hong Lei dimostrano, tuttavia, come la controversia, che ha compromesso nei mesi passati le relazioni economiche tra i due colossi asiatici, è tutt'altro che risolta. Pechino ha sfidato in modo sistematico il controllo della marina giapponese sulle isole Senkaku, con violazioni ripetute da parte di motovedette, pescherecci e da ultimo addirittura con un aereo di ricognizione, il primo caso di violazione della sovranità aerea giapponese della Cina dal 1958. La Cina continua a rivendicare che le isole sono parte integrante del suo territorio ed ha chiesto alle Nazioni Unite di considerare le sue rivendicazioni storiche ed intervenire in base alla Convenzione di Montego Bay, che dimostrerebbe come siano il prolungamento della sua piattaforma continentale. Il Giappone ha escluso l'intervento di organi delle Nazioni Unite nella vicenda.

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