Cina: Xi ed il nodo inquinamento

La crescente rabbia popolare per i livelli d'inquinamento record in molte città cinesi aumenta la pressione sulla nuova amministrazione al governo di Xi Jinping per sconfiggere le resistenze dei due giganti petroliferi – la China National Petroleum Corp (CNPC) ed il Gruppo Sinopec – ad accettare i nuovi standard per gli autobus ed in generale tutti i mezzi pesanti, principali responsabili dell'insostenibile livello di emissioni prodotte.
La questione resta complessa per il ministero dell'ambiente cinese, che cerca dal 2011 l'attuazione dei cosiddetti China IV standard, volti a tagliare le emissioni solfuree particolarmente inquinanti. Come spiega un rapporto pubblicato lunedì da Reuters, PetroChina e Sinopec sono costrette a non seguire l'andatura dei costi globali d'energia ma offrire prezzi calmierati alla pompa, e così le due compagnie, che devono investire decine di miliardi di yuan per rispettare i nuovi standard, continuano a tentennare. A tal fine, il ministro delle finanze cinese ha anche promesso una politica di tasse preferenziale con le aziende petrolifere per compensare gli alti costi necessari per produrre rifornimenti più puliti e meno inquinanti.
PetroChina, il braccio destro di CNPC, ha dichiarato in una nota inviata a Reuters, che tutti gli autoveicoli prodotti nel 2012 rispettavano gli standard dell'amministrazione cinese e che la società migliorerà ancora la fornitura dei prodotti per venire incontro alle esigenze di lotta all'inquinamento. Sollecitata allo stesso modo da Reuters, Sinopec, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa internazionale, non ha fornito alcuna risposta in merito. Il suo presidente, Fu Chengyu, citato dall'agenzia Xinhua ha sostenuto come siano le raffinerie le principali responsabili dell'inquinamento dell'aria. Frustrati dai continui ritardi, il portavoce del ministro dell'ambiente, Zhang Lijun, ha dichiarato come non ci debbano essere ulteriori ritardi nell'entrata in vigore dei nuovi standard di emissione.
Con i record di inquinamento, i cittadini di Pechino chiedono un'azione immediata. Le autorità di Pechino hanno già intrapreso misure d'emergenza - come la chiusura di 103 industrie altamente inquinanti ed eliminare dalla strada il 30% dei veicoli governativi - ma la situazione resta altamente preoccupante e secondo diversi analisti il nuovo Segretario Xi Jinping sarà costretto a limitare il potere egemonico delle due compagnie petrolifere ed imporre loro l'applicazione degli standards.

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