Ultimo dato Bilancia dei Pagamenti (Banca d'Italia): "stanno tagliando le radici in cui poggia il loro albero"

21 Dicembre 2021 14:00 Pasquale Cicalese

Ieri è uscito il dato della Bilancia dei Pagamenti riferito al mese di ottobre, rilasciato da Banca d’Italia. Questa la fotografia: nei dodici mesi terminanti in ottobre 2021 il surplus di conto corrente è stato pari a 62,9 miliardi di euro (il 3,6 per cento del PIL), da 58,8 miliardi nel corrispondente periodo del 2020.

Il miglioramento è dovuto principalmente all’incremento dei surplus dei beni (68,4 miliardi, da 65,2) e dei redditi primari (22,1 miliardi, da 18,8); vi ha anche contribuito la lieve riduzione del deficit dei servizi (-7,1 miliardi, da -8,0).

I redditi primari sono dividendi ed interessi incassati da operatori privato all’estero.

Fanno solo questa voce 20 miliardi, il triplo del reddito di cittadinanza. Sono indicativi della ricchezza detenuta da privati italiani che la detengono all’estero. Ma per avere un’idea occorre scorrere la tabella saldi della posizione finanziaria estera: la Banca d’Italia ha debiti con l’estero, dovuto al Qe principalmente, per 246 miliardi, le Pubbliche Amministrazioni (debito pubblico detenuto da operatori esteri ,spesso gli stessi italiani nei paradisi fiscali o in centri off-shore) ha debiti per 765 miliardi.

Le banche hanno debiti per 54 miliardi. I privati invece hanno crediti verso l’estero pari alla sbalorditiva cifra di 1.187 miliardi di euro. Sommato alla liquidità nel Paese, che raggiunge 4.200 miliardi di euro, con liquidità a livello record negli stessi bilanci delle aziende, è sbalorditivo che si continui a dare soldi ad operatori privati, aggravando il debito pubblico e tagliando la spesa sociale. Vizi pubblici e virtù private nascondono questo assetto di classe, dove operatori privati hanno ricchezze immense e il pubblico ormai non garantisce i servizi basilari come istruzione e sanità. Il saldo è 90 miliardi di euro, in positivo, 5,7% del pil. Abbiamo più crediti che debiti verso l’estero.

Non credo alle patrimoniali, ma certo occorrerebbe che i privati non venissero più oliati con soldi pubblici, i soldi li hanno, a bizzeffe. Piuttosto occorrerebbe spronarli ad investire con soldi propri, ma è da 50 anni che non lo fanno, uno dei motivi della nostra decadenza.

Anche l’Italia del '600 era ricca, eredità del Rinascimento, ma prese una brutta piega rinunciando alla modernità capitalistica. Oggi sembra che la modernità capitalistica da noi significhi dare 170 miliardi pubblici ad operatori privati e pagare la gente una miseria. Stanno tagliando le radici su cui poggia il loro albero.

P.s. Pasquale Cicalese ha aperto un suo blog Pianocontromercato.it dove raccoglierà tutti gli scritti della sua lunga produzione scientifica.

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