Il Festival in tempo di guerra: "Il Donbass è un luogo di cultura russa e la sua scelta l’ha già fatta"

14 Settembre 2021 11:00 Marinella Mondaini

Si avvicina di nuovo la data del Festival della Letteratura Fantastica nel Donbass. Il 28 settembre, per il terzo anno consecutivo si riuniranno gli scrittori, sia russi che bielorussi, per una settimana di ferventi incontri con il pubblico del Donbass. Un appuntamento importante che sigla la tenacia del Donbass a continuare a vivere e a resistere alla guerra, scatenata dal governo di Kiev contro le due autoproclamate repubbliche di Donezk e Lugansk. Una guerra che mira a distruggere l’identità russa degli abitanti del Donbass e a sottometterli alla dittatura camuffata da aspirazione alla democrazia e valori occidentali. Ciò che vorrei rimarcare è la differenza degli approcci alla risoluzione del conflitto che va avanti da oltre 7 anni: mentre Kiev non dialoga ma parla solo con le bombe e la discriminazione, il Donbass è aperto al dialogo e a un confronto civile che rispetti la sua peculiarità, il suo diritto a vivere secondo le proprie tradizioni e valori, parlare nella propria lingua madre russa.

Riporto di seguito la mia traduzione delle dichiarazioni di due scrittori che prenderanno parte all’imminente Festival a Donezk.

Il Festival in tempo di guerra.

Al primo Festival della Letteratura Fantastica a Donezk sono capitata per caso. Il mio maestro non poteva andare e così ho scritto ad Alexander Igorevi? Koffman … non mi aspettavo di sentire «Vieni!” Un paio di giorni per i preparativi ed eravamo in strada. Allora non avevo nemmeno 11 anni compiuti e tutto mi appariva sorprendente e insolito.

Temevo gli scrittori come il fuoco. Loro, persone serie importanti e io, una bambina con un pezzo teatrale e due racconti. E certamente non capivo l’importanza di questo convegno. Ero solo alla ricerca di impressioni ed esperienze. E sentirmi adulta. Come no, avevo alle spalle un’intera opera teatrale e per di più ero l’unico autore della Repubblica di Lugansk.

Sono passati tre anni. Quest’anno il Festival “Stelle sul Donbass” accoglierà i suoi ospiti per la terza volta, malgrado la guerra e i bombardamenti.

A Donezk torneranno di nuovo gli scrittori dalla Russia e dall’estero. Secondo me si tratta di un vero atto di coraggio perché visitare Donezk non significa solo sostenere gli abitanti del Donbass, ma anche fare una scelta di parte. Così come anche l’Ente Sociale della Repubblica Popolare di Donezk realizzando il Festival in queste condizioni compie una piccola impresa.

E io sono felice che ogni anno diventiamo sempre più numerosi. Il Donbass è un luogo di cultura russa e la sua scelta l’ha già fatta.

Faina Savenkova, drammaturga e scrittrice.

Quando ho ricevuto l’invito ad andare a Donezk, non mi ha affatto meravigliato. Una città che combatte, dove il fronte passa proprio sulla periferia? Io c’ero stato da poco, avevo portato medicinali nell’ospedale repubblicano… Ma il motivo dell’invito - il Festival della Letteratura di Fantascienza - quello sì, era assolutamente inaspettato! In tutto 20 persone invitate ma che nomi! Il fior fiore del Fantastico russo senza esagerazioni. Dunque, un onore far parte di questa comunità!

La sorpresa vera invece per me è stata la mia vicina al tavolo durante il pranzo: una bambina con le trecce. Caspita, anche lei scrive! Opere teatrali e brevi racconti, che si sono rivelati molto singolari.

Conversando con lei, ho capito che si trattava di una persona molto interessante, la differenza di quasi cinquant’anni non era assolutamente percepibile. Così è avvenuto che abbiamo fatto diversi viaggi insieme, incontri con svariate persone, conversando alla pari, senza sconti per l’età dell’interlocutore.

Cosa differenzia questa iniziativa dalla moltitudine di altre simili? Il fatto che qui si dà un particolare peso al rapporto vivo e diretto fra autore e lettore, cosa di lui si sente molto la mancanza nelle altre iniziative. Qui è messa al primo posto.

E gli incontri con il vasto pubblico … e questo avviene in una città in guerra! Un così forte interesse verso di noi e la nostra arte come è stato mostrato qui, davvero era da molto tempo che non lo vedevo! E se parliamo poi della forza di spirito che hanno gli abitanti di Donezk, ho persino difficoltà a valutarla, tanto è incredibile.

Sono molto felice che con i nostri modesti sforzi siamo riusciti in qualche modo a sostenerli!

Aleksandr Kontorovic’, scrittore, soldato.

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