Gli Usa vogliono la guerra. Putin si aspetta ogni genere di provocazione

22 Gennaio 2022 23:00 Marinella Mondaini

Mosca si aspetta ogni genere di provocazione dagli Stati Uniti e Ucraina - dalla mediatica a quella militare vera e propria, soprattutto ora, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino. Quelle informatiche stanno già impazzendo e oggi si è aggiunta anche la fake news lanciata dal giornale-spazzatura Bloomberg: “in base a rivelazioni di un diplomatico in Cina, il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto a Vladimir Putin di non invadere l’Ucraina durante le Olimpiadi per non rovinare la festa”.

Maria Zakharova ha prontamente reagito dicendo che questo non è semplicemente una notizia falsa, ma è un’operazione speciale informatica, di cui si sono resi i responsabili i servizi segreti statunitensi attraverso Bloomberg. Una vera e propria “campagna propagandistica tossica” contro la Russia, messa in atto da Stati Uniti e Nato – ha dichiarato la diplomazia russa.

Ordinaria follia, ovvero il criminale disegno lo stanno mettendo in atto, vogliono la guerra a tutti i costi, per curare i loro guai, la situazione pesante in cui versa l’economia americana, il pauroso calo della popolarità di Biden, basti dire che persino un giornalista americano gli ha chiesto apertamente cosa ne pensa delle voci che lo danno quasi incapace di intendere e volere.

Con l’aiuto dei mass media, in cui eccellono anche i nostri, si continua a montare sistematicamente l’isteria dell’imminente guerra, della serie “arrivano i russi”, mentre invece arrivano proprio gli americani!

L’America sogna la guerra e fa di tutto per provocarla. Per creare il terrore il Dipartimento di Stato americano ha ordinato l’evacuazione dall’Ucraina “intanto delle famiglie dei diplomatici dell’Ambasciata americana a Kiev da lunedì”. La Germania probabilmente farà altrettanto – racconta il “Bild”, mentre la Gran Bretagna invita i suoi cittadini a non visitare l’Ucraina. Dopo che vari Stati occidentali hanno rimpinzato l’Ucraina di armi, adesso è stato visto transitare attraverso il territorio della Romania una lunga fila di mezzi che trasportavano i carri armati americani M1, M2. Sulla linea di demarcazione con il Donbass ci sono già centinaia di militari americani, canadesi, britannici, come “istruttori”, ma la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro.

In Ucraina alla popolazione viene distribuito il “manuale di sopravvivenza”, viene insegnato come preparare lo zaino per sfuggire alla guerra di Putin.

Ma il Donbass, ha dichiarato ora il capo della repubblica di Donezk, Denis Pushilin, - non si prepara ad attaccare. Il Donbass è pronto a difendersi dall’aggressione occidentale, vede un ammassamento continuo di armi, anche pesanti, quali lanciarazzi, sistemi missilistici reattivi a fuoco multiplo, e un ammassamento stabile di circa 120.000 soldati ucraini che si trovano a circa 100 km. dalla frontiera con la Russia (in alcuni punti - anche meno).

E l’Occidente s’infuria perché, secondo i media di regime – ci sarebbero 100.000 soldati russi a 400 km. dalla frontiera con l'Ucraina.

Ma il popolo del Donbass è confortato dal fatto che ha la percezione netta che la Russia non lo abbandonerà mai. Ed è vero, Putin lo ha promesso.

E concludo con l’ultima, grave notizia che rivela il motivo nascosto di tanto eccitato movimento degli inglesi in Ucraina. L’ultima azione spregevole della Gran Bretagna è l’alleanza a 3 contro la Russia. Il Ministro degli esteri britannico, Liz Truss ha annunciato la formazione dell’alleanza tra Gran Bretagna, Polonia e Ucraina, indirizzata contro la Russia e allo scopo di rafforzare l’influenza britannica nell’Europa Orientale. Sì, sì, proprio quell’originale ministro in gonnella dal nome Liz Truss, che dopo aver espresso il suo sostegno all’Ucraina, dopo aver messo in guardia (!) Mosca dalla sua intenzionale aggressione e dopo aver annunciato che la Nato non provoca la Russia, si è recata in visita in Estonia, dove ha salutato il contingente di 800 soldati britannici, dislocato lì in missione Nato, si è permessa la triviale arroganza di sfilare su un carro armato della Nato.

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