"Biondi con gli occhi azzurri, questo è molto importante" : l'umanità selettiva della "civiltà" occidentale

di Marinella Correggia

Quante volte i «buoni» dell’Occidente e della Nato sono andati a bombardare sulle teste di popoli non occidentali? Quelli, contano meno…

Lo rivela per certi versi la propaganda accurata dei «buoni» occidentali pro-Ucraina che lascia passare messaggi subliminali un po’ sghembi, rispondenti a un’idea curiosamente selettiva di umanità.

Nell’oggi della guerra in Ucraina, ecco che la natura bianca e bionda dei suoi abitanti forse contribuisce alla così accesa solidarietà da parte degli europei.

Un funzionario umanitario spagnolo, descrivendo i profughi dice: «Alla frontiera sono passati tantissimi bambini, non quelli che siamo abituati a vedere soffrire in tivù, ma biondi con occhi azzurri….»

Un reporter della Cbs spiega che «con tutto il rispetto non siamo in Iraq o Afghanistan ma in un paese europeo, relativamente civilizzato» ecc. (certo, relativamente: è pur sempre gente dell’Est, un po’ otro mundo rispetto a noi).

E mentre Zelenski è attento a ribadire che i valori ucraini sono europei, ecco la denuncia da parte di studenti africani e asiatici che si trovano in quel paese: ricevono un trattamento tutt’altro che di favore quando si tratta di riuscire a salire su un treno per lasciare le zone di guerra https://www.bbc.com/mundo/noticias-internacional-60563744

Ma ancor peggio: ci chiediamo quanto saranno anti-razzisti i legionari della Legione internazionale di volontari alla quale ha fatto appello il presidente ucraino Zelenski e che già diversi paesi europei hanno deciso di favorire. Qualcuno ricorda i «combattenti» tagliagole arrivati in Siria da mezzo mondo?

E sulla questione dell’umanità selettiva anzi del razzismo non dimentichiamo mai la vicenda libica nel 2011. La Nato (e dunque l’Italia) fece da forza aerea ai cosiddetti «ribelli rivoluzionari» in Libia. E chi erano queste milizie armate? Oltre che jihadisti tagliagole, erano maledetti razzisti. Se ne accorsero ben presto i lavoratori africani in Libia, nei lunghi mesi dell’ avanzata jihadista sulle ali della Nato.

Qualcuno ricorda la cittadina di Tawergha? I suoi 30.000 abitanti, tutti libici di pelle nera (ex discendenti di schiavi), furono tutti deportati dagli alleati della Nato, i «ribelli» di Misurata. Per anni hanno vissuto come profughi, soggetti ad abusi di ogni genere. La Nato non sapeva? Eppure continuava a proteggere e favorire l’avanzata dei loro carnefici.

E qualcuno ricorda i linciaggi ai danni di cittadini sub-sahariani? Eravamo personalmente in contatto con lavoratori del Niger che, quando arrivarono a Tripoli le milizie alleate della Nato, chiesero in fretta all’Oim di essere rimpatriati al più presto.

Questi sono gli alleati della civiltà occidentale.

Non stupiamoci dunque di nulla.

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