Truppe Wagner in Bielorussia come "fattore di deterrenza ai confini con la NATO"

29 Giugno 2023 16:02 La Redazione de l'AntiDiplomatico

In seguito alla situazione venutasi a creare con la ribellione o l’ammutinamento delle truppe delle truppe facenti capo alla compagnia Wagner di Prigozhin, con la mediazione del presidente Lukashenko si è deciso lo spostamento in Bielorussia del capo di Wagner e di quei combattenti che non vorranno sottoscrivere un accordo col ministero della Difesa di Mosca.

Questo sviluppo ha immediatamente dato la stura a reazioni isteriche in ambito NATO.

Il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg ha commentato davanti ai giornalisti in Lituania: "Penso che quello che stiamo vedendo in Russia negli ultimi giorni dimostri la fragilità del regime [russo] e, naturalmente, è una dimostrazione di debolezza".

Stoltenberg ha poi aggiunto che l’alleanza atolantica “proteggerà ogni alleato, ogni centimetro di territorio della NATO" contro le minacce provenienti da "Mosca o Minsk".

"Abbiamo già aumentato la nostra presenza militare nella parte orientale dell'alleanza e prenderemo ulteriori decisioni per rafforzare ulteriormente la nostra difesa collettiva con più forze ad alta disponibilità e più capacità al prossimo vertice”, ha inoltre affermato Stoltenberg.

Di rimando il presidente lituano Gitanas Nauseda ha dichiarato che se “Wagner dispiega i suoi serial killer in Bielorussia, tutti i Paesi vicini corrono un pericolo ancora maggiore di instabilità”.

Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha definito il trasferimento del gruppo Wagner in Bielorussia un segnale negativo, come riferisce Polsat TV. Ha quindi detto agli alleati della NATO che le truppe russe si stavano effettivamente spostando verso ovest e ha chiesto una maggiore sicurezza in quella parte d'Europa.

“Si tratta di una questione molto seria e preoccupante, e dobbiamo prendere decisioni molto forti. Richiede una risposta molto, molto dura da parte della NATO”, le parole del presidente con l’elmetto polacco.

Secondo il colonnello generale Leonid Ivashov, presidente dell'Accademia dei problemi geopolitici e dottore in scienze storiche, intervistato da Expert, i ‘musicisti’ di Wagner possono aiutare la Bielorussia alle prese con quotidiane provocazioni da parte di Polonia, Lituania e Lettonia, quindi “l'aiuto dei servizi di intelligence nella prevenzione degli incidenti può essere prezioso".

Secondo l’esperto di questioni militari, Washington ha promesso più volte ‘di inviare la sua marina militare sulle coste della Bielorussia’, ma siccome non è possibile farlo a causa dell'assenza del mare nella Repubblica, i Paesi della NATO esercitano una pressione psicologica sui confini terrestri. Proprio questa settimana, in occasione di un incontro con i giornalisti militari, Alexander Lukashenko ha denunciato come i cadaveri di uomini stranieri vengano gettati oltre il confine per poi rivendicarli.

Quindi, spiega Ivashov: ”La presenza di Wagner, anche se in forma ridotta, servirà come fattore di deterrenza ai confini con la NATO. Ma c'è un'altra area potenzialmente più importante per l'uso della PMC da parte della Russia in Bielorussia. Oggi non abbiamo un corridoio terrestre verso la nostra regione di Kaliningrad, verso il nostro raggruppamento marittimo e terrestre. Ma esiste un corridoio Suvalki dalla parte bielorussa. E in caso di aggravamento della situazione, la Wagner può intervenire”.

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