Entro un mese i cittadini statunitensi e britannici, anche quelli in servizio presso le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, dovranno lasciare lo Yemen.
La decisione fa parte di un decreto emesso ieri dal Ministero degli Affari Esteri dello Yemen, comunicata con una lettera inviata a Peter Hawkins, coordinatore umanitario ad interim delle Nazioni Unite (ONU) nello Yemen. Il provvedimento è stato preso dopo che Stati Uniti e Regno Unito hanno effettuato un nuovo round di operazioni militari in tutto il Paese arabo in risposta agli attacchi delle forze armate yemenite contro navi dirette in Israele, come parte del sostegno ai palestinesi a Gaza.
Nella missiva si legge: "Il Ministero (...) desidera sottolineare che deve informare i funzionari e i lavoratori con cittadinanza statunitense e britannica di prepararsi a lasciare il Paese entro 30 giorni.”
Nella lettera, si precisa che tale decisione è diretta anche alle organizzazioni straniere, le quali non devono assumere persone provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito per le operazioni nello Yemen.
All’agenzia Reuters, il portavoce del movimento popolare yemenita Ansarollah, Mohamad Abdel Salam ha confermato l'autenticità della lettera.
Pur sostenendo di essere a conoscenza della lettera, in un comunicato, l'ambasciata statunitense nel Paese arabo ha annunciato, tuttavia di "non poter parlare a nome dell'ONU o delle organizzazioni umanitarie nello Yemen" su ciò che potrebbe aver ricevuto dalla autorità yemenite.
L'ambasciata britannica nella capitale dello Yemen, Sana'a, tuttavia, non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento, ma al suo personale non è stato ordinato di lasciare il Paese arabo. La missione diplomatica afferma di essere in stretto contatto con l'ONU sul caso.
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