Il leader dell'opposizione venezuelana specula sul terremoto in Ecuador per farsi campagna elettorale


Nel deprimente panorama internazionale attuale, la rete di solidarietà costruita in America Latina rappresenta forse l'unica (ultima) speranza per il futuro dell'umanità.

Di fronte al tremendo terremoto in Ecuador che ha prodotto centinaia di morti e migliaia di feriti, un presidente Correa distrutto ha dichiarato ieri in conferenza stampa: "Ci vorranno mesi e anni per ricostruire tutto questo, e costerà miliardi di dollari". La prima stima è stata fatta: 3 miliardi di dollari circa. Una cifra enorme per un paese piccolo come l'Ecuador.

Ma, negli anni, in America Latina si è costruita una rete che va oltre la logica del profitto e, soprattutto attraverso l'Alba bolivariana, ha dimostrato al mondo che si può creare un'organizzazione basata su concetti ormai lontani dall'occidente come solidarietà e la compensanzione, non solo profitto e sopraffazione dei diritti. L'Europa o i trattati che gli Stati Uniti impongono nel mondo vanno in quest'ultima direzione.

Ed allora è stato meraviglioso per il futuro dell'umanità vedere che un paese in crisi come il Venezuela non ha pensato un secondo nell'inviare, di fronte alla tragedia immane di un suo paese fratello, aiuti umanitari e squadre di soccorso.



Lo stesso ha fatto la Bolivia poco dopo.



Bene. E poi c'è chi sulla tragedia immane in Ecuador ha voluto fare macabra e squallida campagna elettorale. Protagonista il leader dell'opposizione golpista, reazionaria e neo-liberista in Venezuela, Henry Ramos Allup, colui che vorrebbe proprio rompere quella rete di solidarietà, ultima speranza per l'umanità. Allup, per capire la moderna confusione semantica in cui viviamo, è anche il vice-presidente dell'Internazionale socialista. Come il Pd in Italia, il leader di Accion Democratica e presidente della Camera in Venezuela ha una missione e vuole portarla a termine per conto altrui: distruggere il suo paese.

E così il buon Allup per fare un po' di campagna elettorale ha pubblicato questo tweet, come se fosse un Renzi qualsiasi.



"Se qualcuno necessita aiuti umanitari è il nostro povero paese distrutto da 17 anni di un terremoto permanente e devastante". Utilizzare il dramma in Ecuador come messaggio politico interno è degno solo di chi lavora ogni giorno per tornare ad essere il "giardino di casa" del padrone neo-liberista a stelle e strisce.

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