Il Presidente del Perù, Pedro Pablo Kuczynski, ha chiesto formalmente la creazione di un "gruppo di sostegno" composto dai leader 'regionali' per 'facilitare' una "transizione ordinata" del potere in Venezuela. Lo riporta Telesur.

Stiamo chiaramente parlando di un intervento esterno contro il Venezuela. E per essere più chiaro Kuczynski, dopo aver dichiarato che l'UNASUR "non ha offerto risultati nonostante la decisione di Papa Francesco di aderire tra i mediatori del dialogo, ha specificato come abbia consigliato la creazione di questo "gruppo di sostegno" al Segretario di Stato nord-americano John Kerry recentemente.

Il presidente peruviano, che ha recentemente vinto una contesa all'ultimo foto e che ha non pochi problemi al Congresso per l'esiguità della maggioranza, ha precisato che parlerà di questa sua iniziativa con i governi di Colombia, Cile e Messico. Non è chiaro se il presidente peruviano volesse intendere che questi paesi sarebbero quelli del "gruppo di sostegno". L'inclusione del Messico sarebbe certamente una scelta curiosa dato che il paese che celebra i due anni dalla scomparsa dei 43 studenti è nel pieno di una drammatica crisi dei diritti umani, con numerosi episodi di esecuzioni extragiudiziali e le accuse di uso diffuso della tortura da parte delle forze di sicurezza dello stato.

Appena eletto, Kuczynski si era incontrato con il leader dell'opposizione venezuelana Henrique Capriles, prima di incontrare il presidente venezuelano Nicolas Maduro. Una gaffe diplomatica sottolineata da molti. Dopo l'incontro con Capriles, che ha chiesto il governo peruviano di sostenere i suoi sforzi per abbattere Maduro, Kuczynski aveva promesso che avrebbe "seguito i precetti delle Americhe, che impediscono l'interferenza da un paese all'altro". Una promessa che si è già rimangiato ora che chiede apertamente un intervento esterno in Venezuela.