«Il 70% del bilancio del 2017 sarà investito nelle politiche sociali, per il progetto sociale della nuova economia così come per per le missioni, le grandi missioni, l’educazione, la casa, la salute, i nostri anziani», in questo annuncio fatto dal presidente venezuelano Nicolás Maduro è racchiusa l’abissale differenza che intercorre tra un regime neoliberista e uno Stato socialista dove le esigenze del popolo vengono prima di quelle del capitale. Al contrario di quanto avviene nella vecchia Europa dove i diritti sociali vengono sacrificati sull’altare dell’ottusa austerità neoliberista.

Maduro ha ribadito che verranno confermati e ampliati tutti i programmi sociali nonostante la dura guerra economica che viene promossa nel paese dalla destra.

Ovviamente queste notizie non saranno date dai telegiornali e dai quotidiani del circuito mainstream, che si attivano sul Venezuela solo per disinformare come nella recente vicenda dei neonati nelle culle di cartone.

Così come non racconteranno al grande pubblico che il mese di settembre in Venezuela è stato segnato dalla grande sconfitta subita dalle forze di opposizione che volevano generare violenza e tensione nel paese, dove invece ha prevalso la pace e la stabilità.

«Il mese di settembre - ha spiegato Maduro - è stato di pace, stabilità politica, di riposizionamento e recupero dell’economia, graduale, progressiva attraverso la ‘Gran Misión Abastecimiento Soberano’, dell’Agenda Economica Bolivariana».

Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha inoltre affermato che nel mese di ottobre il popolo continuerà a scendere in piazza per esprimere il proprio sostegno al governo, mentre saranno rafforzati i meccanismi di distribuzione dei prodotti di prima necessità attraverso i ‘Comités Locales de Abastecimiento y Producción’ (Clap).