Venezuela: dove il bilancio nazionale viene utilizzato per soddisfare le esigenze del popolo

«Il bilancio nazionale deve servire per soddisfare le esigenze del popolo», con queste parole chiare il vicepresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Aristóbulo Istúriz, spiega in maniera indiretta la differenza enorme che intercorre tra uno stato socialista come il Venezuela e qualsiasi regime neoliberista dove il popolo e le sue esigenze vengono quotidianamente sacrificati sull’altare del profitto capitalistico e delle compatibilità economiche.

Ovviamente le parole del dirigente bolivariano, così come le politiche economiche del governo Maduro verranno completamente ignorate dal circuito informativo mainstream, evidentemente impegnato a descrivere il Venezuela come una terribile dittatura dove il popolo è costretto a languire sotto il ballo ne di ferro di un regime folle e sanguinario. Una vera e propria barzelletta potremmo definirla, se la situazione non fosse tanto seria e il Venezuela Bolivariano fatto oggetto quotidianamente di attacchi calunniosi.

Istúriz ha citato come esempio la ‘Gran Misión Vivienda Venezuela’ che si approssima a giungere a ben 1.5 milioni di abitazioni consegnate nel paese. Un traguardo che solo nel socialismo è possibile raggiungere perché lo Stato si chiede «quali sono le necessità del nostro popolo? Quali sono le priorità da soddisfare? Queste necessità e priorità le convertiamo in progetti, e questi progetti saranno parte del bilancio».

Invece nei regimi neoliberisti, basta guardare alla vicina Argentina senza andare troppo lontano dal Venezuela, le necessità del popolo vengono sacrificate in ossequio alle assurde politiche di austerità che inevitabilmente sono foriere di miseria crescente, contrazione dell’economia, disoccupazione. Un generale deteriorarsi delle condizioni di vita della maggioranza delle persone.

Sulla stessa lunghezza d’onda del vicepresidente è sintonizzato anche il dirigente socialista Diosdado Cabello, che ha ribadito come il popolo sia consapevole che il chavismo continuerà a soddisfare tutte le sue esigenze, nonostante gli attacchi e la guerra economica scatenata da una destra che vuole «spaventare il popolo».

Infine, altro aspetto importante evidenziato dal vicepresidente Aristóbulo Istúriz, è quello riguardante la costante diminuzione della povertà in Venezuela: «La povertà era al 64% quando arrivò Chávez al potere. Adesso siamo al 19% e continuiamo a farla calare, mentre la povertà estrema era al 34% e adesso si trova al 4,7%, ma dobbiamo arrivare a zero».

Per il Governo Bolivariano «più investimenti nel sociale, significano maggiore qualità di vita per il popolo. Ridurre la spesa pubblica, equivale a peggiorare la qualità di vita dei venezuelani».

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