Clinton e Trump: Hugo Chavez troppo grande per essere accostato a loro



di Luis Pino per teleSUR

La campagna per la presidenza del paese più decadente, più bellicoso e produttore di armi, il più grande consumatore di droga e senza cultura del pianeta Terra, è semplicemente una latrina.

La signora Hillary che è corrotta, genocida e inadeguata, con complesso di inferiorità, non ha fatto altro che rifugiarsi dietro il nome del suo sadico marito, il che dice già molto di questa signora, mentre l’altro signore è un mercenario della bellezza femminile e imprenditore vorace, è caduto nel gioco sporco delle signora presentemente menzionata, in assenza di una proposta programmatica che sia passabile per la popolazione.

Hanno entrambi un’agenda occulta inconfessabile: cercheranno di aumentare l’assassinio di neri e afrodiscendenti, così questi si ‘sbiancheranno’ per ingraziarsi l’oppressore; uscire dall’ingombro che per loro rappresentano gli immigrati latini e restare solo con quelli che possono essere utili come servi, tipo le persone che lavorano presso la CNN in spagnolo e quelli che lavano pavimenti e bagni; cancellare dalla faccia della terra la Palestina e consegnarla agli ebrei, come regalo per essere commissariati dal governo statunitense; lanciare l’offensiva finale contro la Siria, insieme ai governi rapinatori dell’Unione Europea (UE) e rafforzarsi nelle risorse energetiche per soggiogare Russia e Cina da diversi fronti di attacco; liquidare la Rivoluzione Bolivariana, Socialista e Chavista del Venezuela, per generare un effetto domino nel resto dell’America Latina e nei Caraibi, con il precedente del genocidio che cercano di eseguire contro il Presidente Nicolás Maduro, nel caso che l’autorazzista uscente dalla Casa Bianca non ci riesca e, così, convincere e dissuadere gli altri popoli e governi che oggi rappresentano il nuovo mondo multipolare e multicentrico.

La signora Clinton, conoscendo le sue limitate facoltà e la sua disgustosa fedina penale, che supera la lussuria del marito, ha indetto con il suo partito chiamato Democratico, una campagna di guerra sporca attraverso uno spot pubblicitario in cui si afferma che «Trump è il Chávez statunitense», propaganda sublime utilizzata in senso peggiorativo sta solo facendo un gran favore al folle dei Repubblicani, visto che il Comandante Hugo Chávez ha toccato l’anima di tutti i popoli e negli Stati Uniti d’America, per quanto abbiano preteso di demonizzarlo, il Comandante Hugo Chávez è presente nella maggioranza del Popolo statunitense e tra i neri non ‘sbiancati’, perché Hugo Chávez è l’emblema della libertà e dell’emancipazione, insieme al Comandante Ernesto Che Guevara.

Non vi è alcun modo per nascondere la bassezza della signora Hillary Clinton, che l’ha portata ad essere così in errore e, per non fornire su un piatto d’argento il trionfo a Trump, lei sta aiutando a far passare un candidato venuto dall’eredità dei puritani arrivati dalla vecchia Inghilterra quando furono inviati a conquistare e rubare le terre che oggi occupano come territorio degli Stati Uniti, un candidato che vorrebbe avanzare verso un’altra guerra mondiale, ispirato nelle sue idee religiose allucinate, piene di moralismo bigotto simile all’ISIS.

Se i democratici fossero un poi più seri e per non sparire insieme ai repubblicani, dovrebbero ritirare la candidatura della signora Clinton.

In quanto allo spot che si basa sull’analogia pazza tra il Comandante Hugo Chávez e il signor Donald Trump, se nel suo comando di campagna elettorale non fossero così elementari, dovrebbero proseguire a diffondere questo video. In ogni caso, anche se fa male al suo assassino autorazzista, il Comandante Hugo Chávez vince la campagna nel cuore del popolo statunitense, perché resta molto più grande della signora Clinton e del signor Trump, oltre al fatto che, come viene affermato nella canzone poetica e profetica del gruppo Ska-P: «tra miseria, fame e desolazione, in mezzo al fango qualcuno ha piantato un fiore», anche se questo è molto profondo per i due candidati della latrina.

(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)

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