«Vi è un 30% della popolazione che odia Mauricio (Macri)», con queste parole il coordinatore della Comunicazione Strategica del governo argentino, Hernán Iglesias Illamientras, in occasione di un incontro con produttori e commercianti del settore ortofrutticolo ha ammesso che la popolarità del governo Macri sta letteralmente colando a picco.

Un’informazione che agita molto il governo neoliberista visto che in Argetina quest’anno è prevista una tornata elettorale amministrativa. Infatti, i principali sondaggi diffusi sino a questo momento danno i candidati della coalizione di governo in terza posizione dietro i kircheneristi e finanche dietro gli esponenti dell’area politica di Sergio Massa.

Anche la popolarità dello stesso presidente Macri è in fase discendente: dopo appena un anno di governo, secondo un sondaggio effettuato da Management & Fit, appena il 39,1% degli aretini approva la gestione Macri.

Una gestione caratterizzata dal liberismo più sfrenato, che ha prodotto licenziamenti di massa, povertà crescente, inflazione fuori controllo ed esplosione delle tariffe dei principali servizi come gas, energia elettrica ed acqua che hanno fatto registrare aumenti stratosferici che vanno dal 200% al 2000%. Senza dimenticare che l’Argentina sembra tornata indietro di qualche lustro quando la dittatura civico-militare effettuava una feroce repressione. emblematico il caso di Milagros Sala: l’attivista e parlamentare del Mercosur resta imprigionata in maniera arbitraria dopo un anno di detenzione.

Tutto questo accade mentre il circuito informativo mainstream sostanzialmente ignora quanto accade in Argentina. Sarebbe interessante leggere analisi quantomeno simili a quelle riservate al Venezuela bolivariano, che vive un periodo difficile dettato dalla drastica caduta dei prezzi del petrolio e da una tremenda guerra economica volta a rovesciare il legittimo governo, dove nonostante tutto secondo quanto reso noto da un sondaggio realizzato da Hinterlaces, il Partito Socialista Unito del Venezuela - partito di governo - resta di gran lunga la prima organizzazione politica venezuelana con il 30% delle preferenze.