La Cina condanna le nuove sanzioni USA contro il Venezuela

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un nuovo ordine esecutivo volto a colpire la capacità di finanziamento del debito per lo Stato venezuelano e l’azienda pubblica PDVSA, nel tentativo di fermare i finanziamenti che ah definito come combustibile per la «dittatura» di Maduro.

La nuova pesante ingerenza negli affari interni del Venezuela ha trovato la ferma condanna della Cina.

La Cina ha respinto queste nuove sanzioni statunitensi contro il Venezuela, con la richiesta di porre fine alle ingerenza straniere negli affari interni della nazione sudamericana. Pechino ha aggiunto che l’imposizione di sanzioni unilaterali hanno storicamente solo complicato le situazioni.

«L'esperienza della storia mostra che le interferenze esterne o le sanzioni unilaterali renderanno la situazione ancora più complicata e non contribuiranno a risolvere il problema reale», ha dichiarato Hua Chunying, portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, in occasione di un incontro con la stampa.

«Gli attuali problemi del Venezuela dovrebbero essere risolti dal governo venezuelano e dal popolo», ha aggiunto Chunying.

All'inizio di questo mese, la Cina ha affermato di credere che le elezioni per l’Assemblea Costituente del Venezuela si siano «tenute senza problemi», spazzando via la condanna proveniente dagli Stati Uniti, dall'Unione europea e da altri paesi satellite degli Stati Uniti, Italia compresa.

Mentre gli Stati Uniti continuano con minacce e azioni contro il Venezuela, la Cina è rimasta un forte alleato della nazione bolivariana, continuando a onorare i rapporti commerciali e ad avanzare nuove offerte petrolifere.

Sulla stessa lunghezza d’onda del colosso asiatico i tre ex capi di Stato Jose Luis Rodriguez Zapatero, Leonel Fernandez e Martin Torrijos - mediatori tra governo e opposizione - che hanno condannato la pressione politica e finanziaria esercitata dagli Stati Uniti contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela, sanzioni e minacce di intervento militare incluse.

I tre ex capi di stato hanno criticato le sanzioni finanziarie imposte dagli Stati Uniti e la proposta di un intervento militare per risolvere la crisi venezuelana. «Riteniamo che le sanzioni e l'ipotesi avanzata da un intervento militare non contribuiscano ad una soluzione intelligente e costruttiva».

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