Citgo Petroleum Corporation, il Venezuela smantella una rete di corruzione di altissimo livello in servizio negli USA



di Geraldina Colotti*

In una conferenza stampa, il Procuratore generale del Venezuela, Tareck William Saab, ha dato conto di una rete di corruzione ad altissimo livello in cui risultano coinvolti dirigenti e funzionari della Citgo Petroleum Corporation, filiale dell'impresa petrolifera di Stato, Pdvsa: la più importante raffineria venezuelana basata negli Stati uniti. Gli imputati avrebbero sollecitato prestiti internazionali totalmente svantaggiosi per il paese e contratti senza autorizzazione, e persino filtrato informazioni riservate sul conflitto in atto con la multinazionale statunitense Coconoco Philips.



In cambio, il presidente di Citgo e alcuni alti funzionari avrebbero ricevuto una tangente dell'1,5% su contratti miliardari che ammontavano 4.000 milioni di dollari. L'informazione riservata passata agli Stati uniti data del 9 febbraio del 2014 e sarebbe stata scoperta grazie a un documento di Wikileaks.


L'operazione – ha detto il Fiscal General – ha facilitato la pressione finanziaria esercitata dagli Stati uniti sul Venezuela e messo a rischio il patrimonio della Repubblica bolivariana, giacché i corrotti avevano dato in garanzia la stessa filiale Citgo. Ora quei contratti verranno annullati e si cercherà di recuperare il patrimonio, quanto mai necessario data la carenza di liquidità di cui soffre il paese.




Contratti con sovrapprezzo o imprese fantasma sono stati scoperti anche nella faglia petrolifera dell'Orinoco: 41.000, per un ammanco di 35.000 milioni di dollari e un sabotaggio a Petrozamora di 15 milioni di barili. E altre indagini sono in corso per smantellare ulteriori traffici miliardari in altre filiali di Pdvsa: “Siamo solo all'inizio – ha detto Saab – questa è una lotta per la giustizia e per la morale del nostro paese, che mostra un cambio di indirizzo rispetto alla precedente gestione, in cui si preferiva negoziare invece di giudicare”. La precedente gestione è stata quella di Luisa Ortega Diaz, ora rifugiata in Colombia e accusata di corruzione, che ha denunciato Maduro alla Corte Penale Internazionale.


*Post Facebook del 22 novembre 2017. Pubblichiamo su gentile concessione dell'Autrice.

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