Quello che i media non raccontano: se in Venezuela a dominare è l'astensione, in Francia fu protagonista assoluta

Maduro ha vinto le elezioni, ma a dominare è l’astensione. Questa è la linea portata avanti dai principali media mainstream, all’estero così come in Italia, per screditare l’ennesima vittoria elettorale conseguita dal chavismo. La narrazione tossica sul Venezuela prevede un copione che viene recitato sempre uguale: dapprima si afferma che le elezioni saranno truccate; poi si accusa il governo di immancabili brogli anche se questi non saranno mai provati; infine, l’opposizione non riconosce la sconfitta - tranne quando riesce a strappare una vittoria come nel 2015 - e i media amplificano queste denunce.

La linea comunicativa in questa occasione prevede di enfatizzare il dato riguardante l’astensione, più alta del solito rispetto allo standard venezuelano, per mettere in discussione la schiacciante vittoria del Frente Amplio por la Patria guidato dal presidente uscente Nicolas Maduro.

Un’operazione singolare visto che il dato è perfettamente in linea con quello di altre nazioni che nessun media livello internazionale ha provato a contestare con le stesse argomentazioni. Come sempre, il Venezuela rappresenta un’eccezione.



Possiamo prendere ad esempio due nazioni: Francia e Stati Uniti.

Donald Trump è stato eletto nel 2016 con il 46% dei voti. L’affluenza fu del 54%.

Un caso particolare è quello della Francia, dove la vittoria di Emmanuel Macron ha evidenziato la profonda polarizzazione esistente nella società francese, poiché solo il 42% dei cittadini si è recato alle urne.

Ciò non ha impedito al leader francese di diventare presidente con il 32% dei voti. Una percentuale inferiore alla metà di quanto ottenuto dal capo di Stato venezuelano nelle attuali elezioni.

In America Latina abbiamo invece il cileno Sebastián Piñera eletto con il 55% dei voti e una partecipazione al voto simile a quella del Venezuela: 49% in Cile, 48% in Venezuela.

Un altro caso particolare è la Colombia, dove il presidente Juan Manuel Santos governa dopo aver ottenuto la rielezione nel 2014, uscendo vincitore dalle urne con il 51 per cento dei voti. In quelle elezioni, andarono a votare circa il 47% dei cittadini iscritti nelle liste elettorali.

Vi furono contestazioni o tentativi di delegittimare questi risultati da parte dei media mainstream? La risposta è no. I vassalli degli Stati Uniti, evidentemente, devono poter agire incontrastati.

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