Cile, la marcia per gli occhi: 352 persone hanno perso in maniera parziale o totale la vista a causa della repressione del regime di Piñera

Dopo oltre due mesi di mobilitazioni contro le politiche neoliberista del presidente Sebastián Piñera, la popolazione è scesa in piazza nella cosiddetta "marcia per gli occhi del Cile", dopo che 352 persone hanno perso la vista parzialmente o totalmente a causa della repressione della forza pubblica contro le proteste sociali.

Nell'ambito della Giornata Internazionale dei Diritti Umani, le organizzazioni che difendono i diritti dei popoli chiamano alla mobilitazione, a partire dalle 15:00 (ora locale), da piazza Santa Ana a Plaza Italia, rinomata dai manifestanti come "Plaza de la Dignidad".

L'obiettivo principale della marcia è denunciare le violente repressioni dei Carabineros (polizia militare) che, fino allo scorso 6 dicembre, hanno causato 3.449 feriti, inclusi 2.767 uomini, 397 donne e 254 ragazzi, ragazze e adolescenti, secondo il rapporto redatto dall’istituto Nazionale per i Diritti Umani.

I partecipanti alla protesta sono arrivati con cartelli che hanno attirato l'attenzione per ricordare alle 352 persone che hanno lesioni agli occhi, di cui 331 a causa di lesioni o traumi e 21 a causa di scoppi o perdite.

I manifesti mostrano anche cartelli che denunciano "gli occhi del popolo accusano lo Stato terrorista". Da parte sua, il direttore dell’INDH, Sergio Micco, ha affermato che l'entità ha verificato che durante le manifestazioni si sono verificate gravi violazioni dei diritti umani (DD.HH.).

"Siamo di fronte a una situazione di denuncia per gravi violazioni dei diritti umani. (...) Concordiamo inoltre che esistono comportamenti ripetitivi che, ad esempio, l'uso e l'abuso delle armi antisommossa", ha affermato.

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