di Nazareno Galiè - Faro di Roma

Padre Numa Molina Garciá, docente di teologia a Caracas e sacerdote schierato dalla parte del popolo, ha inviato un videomessaggio dal Venezuela, in cui ha espresso solidarietà all’Italia per la terribile situazione che il paese sta vivendo in questi giorni.

Padre Numa ha ricordato come in Venezuela vivano tantissime persone di origine italiana e come il popolo venezuelano segua da vicino che cosa sta accadendo in Italia. Il gesuita venezuelano ha voluto ricordare gli incontri che ha avuto nel suo recente viaggio a Roma, lo scorso dicembre, quando è intervenuto in diversi seminari e iniziative organizzate dal professore Luciano Vasapollo. “Abbiamo condiviso tante idee insieme agli studenti e ai professori”, ha detto il sacerdote. Il gesuita si rivolge con solidarietà nella preghiera e partecipazione in primis “alla comunità dell università La Sapienza di Roma, in particolare al mio carissimo fratello prof. Vasapollo, alle autorità accademiche, ai tanti miei amici docenti e ai carissimi studenti“.

Padre Numa ha raccontato come la pandemia colpisca anche il Venezuela, dove poco più di cento persone sono ammalate. “C’è stato un lavoro molto intenso del governo”, ha spiegato il gesuita venezuelano, “per mettere in quarantena collettiva sociale la popolazione”. Questi provvedimenti sono stati presi dalle autorità bolivariane immediatamente, quando ancora non c’erano casi di Covid 19. “Il mondo sarà un altro dopo questa pandemia”, ha concluso Padre Numa, augurandosi “che tutti saremo meno arroganti e tutti saremo uguali”, senza distinguere tra ricchi e poveri.