Il presidente del Messico paragona il blocco di Trump sui social alla Santa Inquisizione

10 Gennaio 2021 19:36 La Redazione de l'AntiDiplomatico

In tanti, forse troppi, esultano come tifosi da stadio per l’esclusione dai social network del presidente statunitense Donald Trump. Per quanto le idee del tycoon newyorchese siano esecrabili, ma non troppo distanti da quelle dei Dem che magari applicano le stesse politiche con metodi differenti, non è un buon segno che una società privata decida di cosa è lecito parlare e cosa deve essere censurato.

Chi non si accoda al coro di chi festeggia è AMLO. Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador - come riporta l’emittente teleSUR - ha messo in guardia sui rischi di un'egemonia mondiale sui social media dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato bloccato da Facebook e Instagram a tempo indeterminato.

"Quello che hanno fatto negli Stati Uniti è un brutto segno, un cattivo presagio che le società private decidano di mettere a tacere, censurare. Questo va contro la libertà, evitiamo di creare un governo mondiale con il potere di controllare i social network, un potere mediatico mondiale”, così AMLO risponde ai giornalisti che lo interrogano sulla questione.

Il 7 gennaio il direttore esecutivo di Facebook Mark Zuckerberg ha affermato che Trump non potrebbe utilizzare entrambe le piattaforme "indefinitamente e almeno per le prossime due settimane fino al completamento della transizione pacifica del potere". Questa è una risposta alla violenza promossa dal presidente degli Stati Uniti durante i disordini del Campidoglio il 5 gennaio.

"La democrazia è pluralità e rispetto”, ribatte Lopez Obrador. Smascherando così l'ipocrisia dei liberal che esultano per la censura di Trump ma a parti invertite avrebbero gridato al fascismo. Il presidente messicano ha affermato che l'annuncio di Zuckerberg "è critico" in quanto indica la creazione di "un tribunale censorio come la Santa Inquisizione ma per la gestione dell'opinione pubblica".

In questo senso, AMLO ha sottolineato l'importanza dei media alternativi come mezzo per garantire il diritto di accesso alle informazioni e ha assicurato che il suo governo sosterrà questo tipo di imprese giornalistiche.

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