Eravamo stati felicemente sorpresi dell'unità della denuncia (a parole) del criminale bloqueo contro Cuba. Chiedevamo però a gran voce di dare seguito a quelle parole di facciata con azioni concrete per stanare alle loro responsabilità i criminali. E lo chiedevamo perché si potesse superare l’onta dell’Italia alle Nazioni Unite con il voto che avallava i crimini di Stati Uniti e Unione Europea contro Cuba, Venezuela, Siria, Iran, Nicaragua e tanti altri colpiti da quelli che l’esperto Onu Alfred De Zayas ha giustamente definito i moderni “assedi medioevali”.
Cosa è successo da allora? Dopo le tante parole seguite alla vergogna provata, in primis dal sindaco di Crema che ha espresso la sua amarezza in una bella lettera al premier Draghi, nulla. Il tradimento verso i medici cubani, tra i primi ad accorrere in nostro aiuto mentre gli “alleati” mostravano cosa significa nel profondo la “solidarietà atlantica e europea”, ha visto solo tante parole ma azioni concrete ancora non si sono viste per stanare i responsabili-
Anzi, no. Il neo (ahimè) sottosegretario agli esteri Della Vedova un’azione contro i criminali (gli Usa) l’ha fatta: i ringraziamenti!
"La revoca delle sanzioni da parte degli Stati Uniti nei confronti della Procuratrice della Corte Penale Internazionale (CPI) e membri del personale, ribaltando la sua precedente decisione dell'Amministrazione Trump, è un'ottima notizia per la giustizia penale internazionale", così Della Vedova in un comunicato ripreso anche dal sito della Farnesina.
E’ noto come in risposta all’apertura di indagini da parte della Corte Penale Internazionale su gravi crimini compiuti in Afghanistan dal 2002, che vedono militari USA e funzionari della CIA sospettati di essersi macchiati di atrocità, tortura e crimini di guerra, contro civili afghani, l’amministrazione Trump aveva deciso colpire con sanzioni il tribunale per i crimini internazionali con sede all’Aia, nei Paesi Bassi.
Sconfessando la precedente amministrazione, Biden ha deciso di revocare le sanzioni (una delle barbarie più incredibili nella storia recente del diritto internazionale) ad un tribunale di cui comunque non riconosce giurisdizionalità, non aderendovi gli Stati Uniti, e di cui non applicherebbe mai nessuna sentenza (come del resto riconosce lo stesso sottosegretario nel comunicato).
Ma tale notizia, basta per affermare che: “L'Italia rimane convinta che un ordine internazionale basato su norme da tutti riconosciuti sia lo strumento migliore per combattere l'unità rispetto a crimini di guerra e crimini contro l'umanità che, come vediamo in questi giorni, continuano ad essere commessi soprattutto contro civili”, conclude Della Vedova.
Crimini di guerra e contro l’umanità contro civili sono quelli che sono in vigore proprio in questo momento contro Cuba, Venezuela, Siria, Iran, Nicaragua e tanti altri paesi colpiti da embarghi criminali e in violazione del diritto internazionale – ancora più grave perché in epoca di pandemia - oltre che in tutti quei paesi, dall’Iraq alla Libia, dall’Afghanistan allo Yemen, che vivono sulla propria pelle i postumi delle bombe e della presenza militare degli Stati Uniti e dei suoi "alleati". A difesa di questi popoli a parte le parole (solo per Cuba), dopo il voto vergogna del nostro paese al Consiglio dei diritti umani ancora nessun fatto concreto da quella che è sempre più Colonia Italia.
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