Perù, l'insediamento di Pedro Castillo: «Un governo del popolo è venuto a governare con il popolo»

28 Luglio 2021 22:36 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Finalmente. Dopo una lunghissima attesa segnata dai tentativi della destra di Keiko Fujimori di scippare la vittoria a Castillo con il pretesto di brogli mai avvenuti, il gran giorno è arriva: il maestro rurale, marxista, Pedro Castillo si è insediato come presidente del Perù.

L’uomo che ha intenzione di far svoltare a sinistra il Perù, fuori dal disastro neoliberista dove è stato precipitato, ha detto che creerà un suo "vero modello" di governo e che cercherà di aumentare le tasse sull'industria mineraria, come punto chiave per finanziare il suo obiettivo di maggiori investimenti nella salute e formazione scolastica.

Intanto il nuovo presidente ha già annunciato una prima decisione molto simbolica: non governerà dal palazzo presidenziale perché ritiene che ci debba essere una rottura con i “simboli coloniali”.

"Non governerò dalla Casa di Pizarro, perché dobbiamo rompere con i simboli coloniali, per porre fine ai legami di dominio che sono stati mantenuti per così tanti anni”.

Ha poi aggiunto che la Casa di Pizarro (palazzo presidenziale) sarà assegnata al nuovo Ministero delle Culture e convertita in un museo.

"Cederemo questo palazzo al nuovo Ministero delle Culture per essere utilizzato come museo che mostri la nostra storia dalle sue origini ad oggi”, ha annunciato il presidente.

Castillo ha iniziato il suo discorso - riporta teleSUR - con un viaggio storico attraverso le vicende della nazione, la formazione del Paese e la conquista dei suoi diritti. In questo senso, ha ricordato le sue umili origini e la mancanza di opportunità per i peruviani come lui che provengono da una famiglia rurale.

“Questa volta un governo del popolo è venuto a governare con il popolo e per il popolo. Per costruire dal basso. È la prima volta che un partito politico formato all'interno del Paese vince democraticamente le elezioni e che un insegnante, più precisamente un maestro rurale, viene eletto presidente della Repubblica”.

"La storia del Perù così a lungo messa a tacere è anche la mia storia". Sono qui perché questa storia non sia più l'eccezione, ha affermato il presidente.

Per quanto riguarda le linee guida che indirizzeranno la sua azione di governo fino al 2026, il presidente peruviano ha indicato che lavorerà nel contrasto al Covid-19, cercherà di preservare la salute e la vita e che ascolterà la scienza.

“Dobbiamo governare in un momento di grande gravità per il Perù. Dobbiamo massimizzare i nostri sforzi per arrivare alla vaccinazione di massa", ha affermato Castillo assicurando che la salute per il suo governo sarà un diritto fondamentale che lo Stato deve garantire. Al contrario di quanto accade nei regimi neoliberisti. A questo proposito, ha sottolineato che si adopererà per realizzare un sistema sanitario universale.

Recupero dell’economia

Riguardo alla riattivazione economica del Paese durante il suo mandato, ha fatto riferimento a quanto sia stato dannoso il modello economico imposto al Paese negli anni 90. Per cambiarlo, attuerà cambiamenti “con responsabilità, nel rispetto della proprietà privata, ma guardando innanzitutto agli interessi della nazione. Vogliamo costruire un Paese più prospero, più giusto”.

Per quanto riguarda la banca nazionale, ha indicato che dovrebbe fornire a tutti i cittadini tutti i servizi disponibili. "Non intendiamo nazionalizzare l'economia o fare politiche di controllo dei cambi", ha aggiunto.

Ha detto che migliorerà il livello di occupazione e stipendio e implementerà i criteri di redditività per rilanciare l'economia locale e nazionale. "Se un progetto non ha redditività sociale, non va”.

Corruzione

Sulla questione della corruzione, il presidente ha fatto una digressione e l'ha menzionata più volte. "Dobbiamo bandire la corruzione e sanzionare duramente e con fermezza tutti i corrotti”, ha sottolineato, riferendosi a questo fenomeno visto come un flagello e che ha colpito duramente il Perù, anche con diversi capi dell'Esecutivo coinvolti e perseguiti per questo.

Al fine di bandire la corruzione, ha annunciato il rafforzamento dei quadri legali e normativi per cittadini e stranieri, nonché per le aziende, affinché nessun crimine in questo senso resti impunito.

Lavoro

Sulla questione del lavoro, Castillo ha promesso di creare un milione di posti di lavoro in un anno attraverso un Programma di creazione di posti di lavoro pubblici, e la costruzione di opere per 3.000.000.000 di soles (moneta peruviana) a favore dei governi locali, 700 milioni di soles per il programma Trabaja Perú e il trasferimento diretto di 700 soles. ad ogni famiglia vulnerabile.

Il capo di Stato peruviano ha parlato di proroga dei termini dei debiti e del lancio di un nuovo programma di credito. "Daremo particolare attenzione e priorità ai settori più colpiti dalla pandemia", ha affermato.

Formazione scolastica

Per quanto riguarda il settore educativo, il presidente ha dichiarato l'istruzione pubblica in "stato di emergenza" per recuperare l'apprendimento e impedire che la mancanza di equità continui a crescere.

“Garantiremo il miglioramento dell'apprendimento dei bambini e dei giovani. Garantiremo che i curricula nazionali e i piani scolastici siano promossi dagli stessi docenti”.

Allo stesso modo, ha espresso la necessità di connettività Internet e innovazione come priorità per i centri educativi.

"Promuoveremo una politica di ingresso gratuito all'università e all'istruzione superiore", ha affermato il presidente, che ha ribadito l'interesse a promuovere anche le scuole tecniche.

Abitazione, edilizia e servizi igienico-sanitari

Il presidente ha parlato anche della disponibilità dell'acqua e dei servizi igienico-sanitari negli ambienti urbani e rurali, con questi ultimi molto svantaggiati rispetto ai primi. "Il divario è di 49.000.000.000 di soles”, ha riferito.

In questo senso, ha promesso con la sua Amministrazione "di colmare al 100 per cento il divario nel servizio igienico-sanitario e idrico", per il quale è deciso a realizzare opere igienico-sanitarie nei primi 100 giorni.

Allo stesso modo, ha promesso di facilitare l'accesso a un proprio tetto con la formalizzazione delle proprietà rurali e urbane come una delle misure, in cui i governi locali lavoreranno e renderanno più flessibili le misure relative alla questione dell'alloggio.

Produzione

Pedro Castillo ha ribadito che le industrie che hanno redditività sociale sono quelle che il suo governo promuoverà con maggiore attenzione. "Garantiremo la sostenibilità delle risorse ittiche e la cattura di specie marine effettuata da piccole e grandi aziende", ha affermato.

Ha poi indicato la volontà di procedere con il rafforzamento delle medie e piccole imprese, soprattutto nel settore dell'acquacoltura, per le quali creerà fondi di credito agevolati. Inoltre, stabilirà alleanze strategiche per lo sviluppo produttivo, collegando fondamentalmente l'università con le imprese.

Alimentazione

Sull’alimentazione del popolo, ha annunciato che vuole ridurre a zero la fame e la malnutrizione. Allo stesso modo, ha promesso la creazione di un Piano nazionale di industrializzazione del campo e un altro per il ripopolamento del bestiame che "restituirà produttività a milioni di famiglie contadine”.

D'altra parte, ha insistito sulla priorità ai progetti di irrigazione, semina e raccolta per il mercato nazionale e internazionale.

Ministero della Scienza e della Tecnologia

Il presidente peruviano ha annunciato la creazione del Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione Tecnologica per promuovere la generazione delle conoscenze necessarie per "lo sviluppo e l'innovazione tecnologica in Perù".

Ha anche annunciato la creazione della carriera di ricercatore tecnologico per rafforzare la ricerca nella nazione.

Nuova Costituzione

Infine, Castillo ha annunciato la necessità di una nuova Costituzione che deve essere concordata con il Congresso della Repubblica per riformare l'attuale Magna Carta.

"Eseguiremo e rispetteremo con energia ciò che decide il popolo", ha ribadito il presidente deciso a marcare una netta discontinuità con i precedenti governi antipopolari in Perù.

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