Ieri, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha rivelato di aver incontrato la sua controparte saudita a margine di un incontro regionale nella capitale giordana, diventando così l'incontro di più alto livello riportato tra funzionari iraniani e sauditi da quando hanno interrotto i rapporti nel 2016.
“A margine dell'incontro ho avuto modo di incontrare alcuni dei miei omologhi, tra cui i ministri degli Esteri di Oman, Qatar, Iraq, Kuwait e Arabia Saudita. Il ministro saudita mi ha assicurato la disponibilità del suo Paese a continuare il dialogo con l'Iran", ha scritto Amir-Abdollahian in un tweet pubblicato questa mattina.
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— H.Amirabdollahian ?????????????? (@Amirabdolahian) December 21, 2022
Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan Al-Saud, non ha risposto a una richiesta di commento da parte dell’agenzia Reuters.
L'Iran e l'Arabia Saudita sono tra i paesi rappresentati da alti funzionari alla conferenza in Giordania, organizzata da Francia e Iraq con l'obiettivo di fornire un forum per discutere questioni regionali.
All'inizio di questa settimana, durante la terza sessione del Teheran Dialogue Forum, Amir-Abdollahian ha sottolineato la volontà dell'Iran di “ricostruire la fiducia e una cooperazione costruttiva” con gli stati vicini, in particolare nella regione del Golfo. Il capo della diplomazia persiana ha aggiunto che la massima priorità dell'Iran, dal punto di vista politico, è garantire la sicurezza dell'Asia occidentale.
Finora, l'Iran e l'Arabia Saudita hanno tenuto cinque round di negoziati a Baghdad nel tentativo di riportare le relazioni bilaterali al livello precedente e riaprire le ambasciate.
Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani – che si è assunto la responsabilità della mediazione di Baghdad tra Teheran e Riad – ha chiesto una ripresa dei negoziati durante la sua prima visita ufficiale in Iran il mese scorso.
Tuttavia, secondo quanto riferito, i funzionari iraniani all'epoca ribadirono che non avrebbero incontrato i sauditi, accusando il regno di fomentare disordini e sostenere rivolte in Iran attraverso una campagna mediatica finanziata dai sauditi.
Secondo quanto riferito dai media iraniani, tra il 14 settembre e il 31 ottobre di quest'anno, la rete di notizie Iran International finanziata dai sauditi, BBC Persian finanziata dal Regno Unito, Voice of America finanziata dagli Stati Uniti, Manoto TV con sede a Londra e Radio Farda hanno lanciato almeno 38.000 notizie false sulla Repubblica islamica.
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