Incontro Lula-von der Leyen: il Brasile respinge le sanzioni previste dall'accordo Mercosur-UE e le politiche belliche europee

13 Giugno 2023 15:20 Fabrizio Verde

Il Brasile è la prima tappa del giro in America Latina della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che comprende anche Argentina, Cile e Messico.

Uno degli obiettivi del tour, nel contesto delle conseguenze economiche della guerra in Ucraina e successive sanzioni masochistiche contro la Russia, è quello di trovare partner che aiutino i membri dell'UE a sostituire i combustibili fossili a basso prezzo garantiti dalla Russia.

In Brasile però ha subito trovato un presidente che bada agli interessi del proprio paese e non si lascia trascinare nelle folli politiche belliche di USA e vassalli occidentali, così come non accetta accordi a ribasso che gli europei pensano di poter imporre perché forse non hanno ancora compreso che i tempi sono cambiati e non hanno più la capacità di poter imporre un bel nulla ai paesi del sud globale come avveniva in passato.

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha quindi respinto le nuove condizioni presentate dall'Unione Europea (UE), che includono sanzioni, per la firma finale dell'accordo di libero scambio con il Mercosur.

Lula ha espresso "preoccupazione" per le ulteriori richieste dell'UE al Brasile nel quadro dei negoziati dell'accordo e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di adottare misure economiche per la reindustrializzazione, come hanno fatto recentemente i Paesi europei e gli Stati Uniti per combattere la recessione generata dalla pandemia di coronavirus e dalla guerra in Ucraina.

"Ho spiegato alla presidente Von Der Leyen le preoccupazioni del Brasile per lo strumento aggiuntivo all'accordo presentato dall'Unione Europea nel marzo di quest'anno, che amplia gli obblighi del Brasile e lo sottopone a sanzioni in caso di inadempienza", ha detto Lula alla presidente dell'organo esecutivo e alto funzionario dell'UE, che domani visiterà l'Argentina. "La premessa che dovrebbe esistere tra partner strategici è la fiducia reciproca, non la sfiducia e le sanzioni”.

Ha inoltre criticato una serie di leggi dell'UE con effetti extraterritoriali. "Questo modifica l'equilibrio dell'accordo" tra l'UE e il Mercosur, ha detto il leader del Partito dei Lavoratori (PT).

I negoziati tra il Mercosur e l'UE per il loro accordo di libero scambio si sono conclusi nel 2019 dopo due decenni, ma il patto non è ancora stato ratificato dai parlamenti dei Paesi partecipanti, requisito necessario per la sua attuazione. A marzo, l'UE ha presentato al Mercosur nuove condizioni che Lula ha respinto, mentre i Paesi sudamericani si oppongono a possibili sanzioni in caso di mancato rispetto, ad esempio, degli obiettivi ambientali fissati da Bruxelles per il commercio bilaterale.

"Queste iniziative rappresentano potenziali limitazioni per le esportazioni agricole e industriali del Brasile", ha dichiarato Lula, che ha detto al capo della Commissione europea che non rinuncerà alle sue ambizioni di reindustrializzazione. Lula ha inoltre respinto la clausola proposta dall'UE per consentire ai Paesi europei di competere con i brasiliani nel settore degli appalti pubblici, ovvero i fornitori a tutti i livelli dello Stato della più grande economia dell'America Latina. "Pertanto, il Brasile manterrà il potere di condurre politiche di sviluppo industriale attraverso lo strumento degli appalti pubblici".

Lula ha dedicato gran parte della sua agenda alla re-industrializzazione piuttosto che all'ambiente, un argomento scelto dalla tedesca, che ha annunciato 20 milioni di euro da Bruxelles per il Fondo Amazzonia del Brasile per le politiche ambientali a favore della popolazione che vive nella regione della foresta pluviale sudamericana. Creato nel 2008, il Fondo Amazzonia era stato sospeso dal governo dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Con il ritorno di Lula a gennaio, Norvegia e Germania hanno riattivato i loro contributi al fondo, a cui quest'anno si sono aggiunti Regno Unito e Stati Uniti.

Il Brasile non accetta le folli politiche e visioni che, imposte da Bruxelles, hanno gettato l’intero vecchio continente in una crisi continua impoverendo i popoli.

Ucraina

Riguardo l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, Lula a differenza dei colleghi europei proni a Washington, ha ribadito di ritenere che il conflitto non sarà risolto con mezzi militari e che sono necessari negoziati per porvi fine. Il Brasile è "impegnato per la pace, evitando l'escalation della guerra e l'uso della forza e i suoi incalcolabili rischi, poiché non esiste una soluzione militare a questo conflitto”.

A marzo Lula si era rifiutato di fornire munizioni per gli armamenti tedeschi inviati in Ucraina e si era posto come facilitatore di un dialogo di pace, azione che finora è fallita. "Abbiamo bisogno di più diplomazia e meno interventi armati in Ucraina, Palestina, Yemen. Gli orrori della guerra e le sofferenze che provoca non possono essere affrontati in modo selettivo. I principi fondamentali del diritto internazionale si applicano a tutti", ha affermato Lula.

Tra i due campi, la ‘nuova’ America Latina socialista e progressista, ha deciso di essere un polo importante del nuovo mondo multipolare in costruzione. Stati Uniti e vassalli occidentali - in primis gli europei - rappresentano il vecchio mondo unipolare entrato in un ormai pressoché irreversibile declino.

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