Dopo la pistola puntata alla tempia della Bce, ieri all'altra tempia rimasta libera di Tsipras si è aggiunto il mitra degli Stati Uniti. Fino ad oggi il governo greco di Syriza si è mosso in modo eccellente da un punto di vista diplomatico e ha riaperto un tavolo negoziale che non esisteva e probabilmente oggi, in attesa dell'Eurogruppo, strapperà un prolungamento dell'Accordo di aiuti per alcuni mesi. Il problema verrà rimandato e Tsipras dovrà rimangiarsi alcune delle sue promesse elettorale. Sarebbero mesi molto complessi e pieni di tensioni tra Atene e la triade del male (Francoforte, Bruxelles e Berlino). Ma il governo Syriza ha lottato per la sua democrazia e sovranità popolare, ha aperto potenziali scenari geopolitici alternativi che hanno addirittura scomadato Washington.
E soprattutto Tsipras era uno contro 16 nella zona euro e uno contro 27 all'interno dell'Unione Europea. Non ha avuto sponde da nessuno. Ma nell'Europa del sud esistono altri partiti e movimenti che potrebbero a breve aumentare il loro consenso e, primo tra tutti Podemos a fine anno, concorrere per arrivare alla guida dei paesi periferici della zona euro. Questo potrebbe essere il senso del prolungamento ponte chiesto da Atene...
Aspettando la decisione dell'Eurogruppo, il blog greco KTG ha voluto sintetizzare la crisi umanitaria che cinque anni di Troika ha prodotto in Grecia, topo da laboratorio per tutta l'Europa del sud. I numeri crudi hanno più impatto di ogni tipo di
editoriale per smuovere le coscienze. E i numeri sono tipici di un paese in guerra.
Questo è quello che resta oggi la Grecia dopo l'occupazione della Troika:
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