La conferenza sul clima di Parigi sarà sponsorizzata dalle multinazionali inquinanti?


Il prossimo 21 dicembre, Parigi ospiterà la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici (COP21) e per completare il finanziamento della manifestazione - il cui bilancio complessivo è stimato a 187 milioni di euro - il governo francese ha scelto di fare appello alle grandi aziende. Europe 1 ha anche annunciato il nome di due sponsor: la casa automobilistica tedesca BMW e il gigante energetico svedese Vattenfall, con interessi nel nucleare e nel carbone. Niente di strano per una conferenza destinata a promuovere un modello di sviluppo "verde"? Secondo le informazioni rilasciate da Europe 1 e poi ritrattate, altre due società francesi sarebbero in corsa, Suez Environment e LVMH
La squadra organizzativa della conferenza sul clima, contattata dalla rivista francese Basta!, ha negato la sponsorizzazione di Vattenfall e BMW. Sembra che ci sia stata confusione tra gli sponsor della Conferenza sul clima e quelli del Forum per l'Innovazione Sostenibile, SIF, un evento organizzato dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) a Parigi nel mese di dicembre, ... Per quanto riguarda gli accordi con gli sponsor della COP21, questi sono in fase di definizione e saranno annunciati a breve.

Il caso illustra il grado di confusione per quanto riguarda il ruolo esatto delle grandi imprese private nei preparativi per la conferenza sul clima. La confusione di Europe 1 sembra comprensibile: il Forum è organizzato da un altro organismo delle Nazioni Unite, nello stesso periodo e nello stesso luogo, come la COP, per promuovere la "green economy". E l'indirizzo del suo sito web è altrettanto ambiguo: www.cop21paris.org . L'indirizzo del sito web "reale" della COP è invece: www.cop21.gouv.fr ...

Un altro evento: "Business & Climate Summit", organizzzato dalle imprese, si terrà a fine maggio presso la sede dell'UNESCO. Un vertice che deve fornire alla Conferenza governativa del mese di dicembre un "libro bianco di soluzioni" scritto da un dipendente di Areva. Tra gli sponsor di questo evento si sono un gruppo di imprese francesi, molte delle quali direttamente coinvolte nell' energia sporca, come EDF, GDF Suez, Arcelor Mittal e Total.
Altra iniziativa pubblico-privata per "dare soluzioni climatiche": "COP21 Solutions", con un padiglione a Parigi e una mostra al Grand Palais. Sponsor privati ​​sono GDF Suez, Avril (ex Sofiproteol), Carrefour, Veolia e Suez Environment. Per non parlare di una moltitudine di iniziative che si terranno a margine della COP, senza il riconoscimento ufficiale da parte delle Nazioni Unite o del governo francese.

Gli organizzatori della Conferenza sul clima di Parigi assicurano di aver imparato la lezione della COP19, che si è tenuta in Polonia nel 2013 ed è stata sponsorizzata da grandi imprese private apertamente favorevoli all'energia sporca, compreso il carbone. Questa volta, avevano promesso che si sarebbe garantita la "rispettabilità" degli sponsor. Ma, in assenza di criteri chiari e trasparenti, non si sa cosa aspettarsi. E i potenziali sponsor citati da Europe 1 - Suez o LVMH - ripropongono la questione.
Suez Environment, per fare solo un esempio, è una società strettamente correlata con GDF Suez, che ne detiene il 36%. GDF Suez ha interessi sia nei combustibili fossili,(carbone, gas shale ...) che nel nucleare. Come il suo rivale Veolia, Suez Environment ha recentemente focalizzato la sua strategia sullo sviluppo dei servizi al settore minerario, petrolifero e del gas. E non esita a sostenere direttamente lo sviluppo di nuova energia sporca, dal momento che è uno degli sponsor della nuova struttura di lobbying delle società francesi per lo shale gas, il Centro per gli idrocarburi non convenzionali.
La questione della sponsorizzazione si pone anche per altre multinazionali come Coca-Cola, Danone e Carrefour.
Il discorso ufficiale del governo francese e più in generale di coloro che sostengono il coinvolgimento delle grandi aziende nella Conferenza sul clima è che queste aziende hanno un ruolo indispensabile da svolgere nel promuovere il cambiamento. "C'è bisogno di soluzioni che funzionino economicamente", sostengono. Il problema è che di solito avallano l'idea che l'azione in materia climatica non dovrebbe mettere in discussione l'ordine economico stabilito.
Con questa logica, si può già essere certi che le misure che saranno annunciate in occasione della Conferenza sul clima di Parigi saranno minime.

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