L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato, ieri, una risoluzione, sostenuta da 157 paesi, esortando il regime di Tel Aviv ad aderire al TNP e non conservare armi nucleari nei territori palestinesi occupati.
Inoltre, la risoluzione invita le autorità israeliane a mettere i suoi impianti nucleari sotto il regime di salvaguardia dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) delle Nazioni Unite (ONU).
Nel frattempo, e nonostante il forte sostegno di 157 paesi, Stati Uniti, Canada, Panama e il regime israeliano hanno votato contro la risoluzione, mentre 20 paesi si sono astenuti.
Il regime israeliano, l'unico possessore di armi nucleari in Medio Oriente, non ha mai permesso eventuali ispezioni dei suoi impianti atomici e si è sempre mostrato sordo agli appelli internazionali ad aderire al TNP.
Il quotidiano statunitense The Washington Post ha rivelato, lo scorso marzo, il regime israeliano ha sviluppato dal 1960, le armi nucleari.
Un rapporto pubblicato lo scorso giugno dal Bulletin of Atomic Scientists, Chicago (USA) ha concluso che Israele ha almeno 80 testate nucleari operative ed ha abbastanza materiale per produrre fino a 190 e altre.
Lunedì scorso, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, a maggioranza assoluta, un progetto di risoluzione promosso dall'Iran per l'abolizione delle armi nucleari e l'adempimento degli impegni delle potenze nucleari per il disarmo nucleare.
Inoltre, all'inizio di dicembre, l'Iran ha invitato l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) a costringere il regime israeliano ad aderire ai trattati di non proliferazione delle armi nucleari e chimiche.
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