Ministro della Difesa Israele, Yaalon: "L'Iran è il nemico e non l'ISIS. Preferisco vedere che l''Isis governi la Siria."

Le dichiarazioni di Yaalon sono coerenti con la politica israeliana verso la Siria, dove Israele ha sostenuto, più o meno discretamente, i gruppi terroristici, fornendo l'assistenza medica ai membri di al Qaida, ed attaccando le postazioni siriane e quelle di Hezbollah.

Yaalon ritiene che l'ISIS finirà per essere sconfitto, ma ha detto che preferirebbe vedere questo gruppo terrorista governare la Siria dove c'è un "governo filo-iraniano" al potere.


Questa non è la prima dichiarazione di Yaalon, dove non ritiene l'ISIS un pericolo per Israele. "L'ISIS è un fenomeno nuovo, che è nato in Al Qaida. Non è una minaccia per noi", dichiarò al Washington Post nel 2014.

L'ISIS, da parte sua, ha sempre agito nei paesi arabi e musulmani e non ha mai fatto nulla contro Israele.

Settarismo

D'altra parte, il ministro israeliano ha inoltre ribadito che la politica dello stato sionista sta ancora cercando di promuovere il settarismo e le differenze tra musulmani sunniti e sciiti. Ha predetto, in questo senso, un "scontro di civiltà" tra Israele e "il mondo sciita", aggiungendo che Israele dovrebbe cercare una "partnership" con "i sunniti" contro l'Iran e gli sciiti.

"L'Iran costruirà la bomba velocemente"

Israele ha cercato senza successo di sabotare il recente accordo firmato da Iran e il gruppo 5 + 1, che è entrato in vigore sabato scorso. In questo senso, Yaalon ha insistito con la retorica israeliana familiare delle "scadenze".

"Se l'Iran si sente finanziariamente sicuro, è in grado di produrre e produrrà una bomba nucleare in maniera ancora più veloce", ha spiegato.

"Gli attacchi degli Stati Uniti, non quelli della Russia, sono efficaci contro l'ISIS in Siria"

Inoltre, Yaalon ha dato un'altra prova di quanto sia lontano dalla verità, parlando di scarsa efficacia degli attacchi russi in Siria contro l'ISIS, preferendo, invece, dare credito ai colpi subiti dall'ISIS in Iraq da parte degli Stati Uniti. A tal proposito ha detto: "l'esercito russo non raggiunge i suoi obiettivi in ​​Siria".

"Ci sono progressi nella lotta contro l'ISis grazie alla coalizione guidata dagli Stati Uniti", ha affermato il ministro della difesa israeliano, senza specificare quali "successi" Washington è riuscita ad ottenere in più di un anno dalla inizio della loro campagna contro l'ISIS.

Yaalon ha anche espresso il suo sostegno ad un intervento degli Stati Uniti in Siria per "rafforzare le forze locali, come i curdi, con gli "stivali sul terreno".

Le più recenti da NOTIZIE BREVI

On Fire

F-16, "bersagli legittimi" e NATO. Cosa ha detto (veramente) Vladimir Putin

di Marinella Mondaini per l'AntiDiplomaticoIl presidente russo Vladimir Putin ha visitato il 344esimo Centro Statale Addestramento e Riqualificazione del personale dell'aviazione militare del Ministero...

Pepe Escobar - Il Collegamento Nuland - Budanov - Crocus

  di Pepe Escobar – Strategic Culture [Traduzione a cura di: Nora Hoppe]   Cominciamo con la possibile catena di eventi che potrebbe aver portato all'attacco terroristico sul Crocus....

Il "piano Draghi": ora sappiamo in cosa evolverà l'UE

di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico Io credo che le prossime elezioni europee andrebbero inquadrate nel modo più corretto possibile. Provo a dare la mia interpretazione. 1 Si dà troppo...

Pino Arlacchi - Le 3 ipotesi sulla matrice della strage di Mosca

di Pino Arlacchi   Le reazioni alla strage di Mosca sono, com’è ovvio, le più diverse e sono determinate dall’andamento di una guerra in corso. Siccome ci sono pochi dubbi...

Copyright L'Antiplomatico 2013 all rights reserved
L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa