La famosa foto della "escasez" in Venezuela che ha ingannato tutti fu scattata a New York


Una foto sulle difficoltà di approvvigionamento in Venezuela è diventa un' icona e per alcuni anni è stata pubblicata da molti media, compresi i mezzi dell'opposizione venezuelana.

Si è scoperto, tuttavia, che non è stata scattata in Venezuela, ma a New York. Lo ha riportato il quotidiano spagnolo El Mundo, che sostiene di aver scoperto la manipolazione effettuata. Anche la CNN ha fatto eco alla questione nel seguente articolo.

"Decine di mezzi di comunicazione in tutta l'America Latina e l'intera l'opposizione venezuelana (concentrati nella Unità Mesa) hanno usato centinaia di volte questa immagine per illustrare la mancanza delle materie prime nel paese caraibico", si legge su El Mundo.

Anche nel motore di ricerca istantanea di Google è stato registrato in modo non corretto. Quindi, Google pubblica questa immagine quando si cerca "escasez Venezuela", prosegue il giornale spagnolo.

La fotografia è stata ritagliata e 'pixellata' per cancellare che i cartelli nella versione originale fossero in inglese, ha riportato El Mundo.

E dunque si scopre che la foto originale appartiene alla agenzia di stampa Reuters ed è stata scattata dal fotografo Allison Joyce a New York City il 26 agosto 2011. L'immagine della Reuters originale ha una descrizione chiara: "Un cliente cammina tra gli scaffali vuoti, mentre cerca acqua in bottiglia in un negozio di STOP and SHOP [un supermercato] a Rockaway Beach, New York, 26 agosto 2011. Mentre il North Carolina si stava preparando per essere colpito dall'uragano Irene, i cittadini in tutta la costa orientale erano in allerta e milioni di turisti sulla spiaggia hanno dovuto ridurre le loro vacanze per sfuggire alla potente tempesta. Più di 50 milioni di persone sono il potenziale obiettivo di Irene, la gente ha, quindi, accumulato cibo, acqua ed hanno provveduto ad assicurare i loro veicoli e imbarcazioni."

Questa foto, e la menzogna divenuta virale per mesi dietro di essa, è la prova schiacciante che dimostra la guerra mediatica orchestrata contro alcuni paesi. Non vi chiediamo di condividere quest'articolo e se continuerete a preferire a farvi ingannare ogni giorno da Repubblica o il Fatto Quotidiano lo capiremo. E' più comodo. La curiosità implica responsabilità e impegno.

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