Questa settimana è iniziato in Colombia uno sciopero dei contadini, lavoratori indigeni e rurali che chiedono allo Stato di porre fine al paramilitarismo e altre rivendicazioni sociali sospese da anni nel paese avamposto degli Stati Uniti nella regione.

La manifestazione pacifica indetta dai contadini si chiama "Minga Nacional Agraria" con l'obiettivo dichiarato di inviare un messaggio chiaro al governo nel rifiuto del modello economico capitalista e di libero scambio, che colpisce i settori più svantaggiati della popolazione.

Purtroppo il regime di Bogotà ha represso nel sangue la manifestazione. I leader indigeni del paese e il dirigente politico dell'opposizione, Gustavo Petro Santos, hanno annunciato la morte di un indios durante la manifestazione alla Valle del Cauca .

Il Segretario generale dell'Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia (ONIC), Giovenale Arrieta, ha riferito Lunedi che i membri della polizia antisommossa hanno represso nel sangue la protesta indigena nella Cali Buenaventura, Valle del Cauca. Finora sono stati riportati un morto investito da una camionetta della polizia, due feriti da armi da fuoco e quattro sono scomparsi nelle mani di rappresentanti delle forze dell'ordine.

Arrieta ha "allertato" le ONG attraverso il suo account Twitter che il governo Santos ha usato le armi da fuoco contro manifestanti pacifici. Le ONG dei diritti umani sono molto selettive nei paesi da scegliere nelle sue campagne. Paesi che hanno una visione alternativa, indipendente e sovrana da quella degli Usa, non il caso della Colombia.