Sentiamo sempre più spesso utilizzare il termine crisi umanitaria per indicare la situazione in cui si trova un determinato paese per motivi economici. I media mainstream utilizzano questa formula per screditare quei paesi non allineati al pensiero unico dominante, che magari si trovano ad affrontare una situazione difficile dal punto di vista economico per svariati motivi.

Mai invece sentiamo utilizzare questa formula per quei paesi che effettivamente scatenano vere e proprie crisi umanitarie a causa delle scellerate ricette neoliberiste che vengono applicate dai governi. Quello che accade in alcuni paesi europei, come la Grecia, è sotto gli occhi del mondo intero.

Uno di questi paesi è sicuramente la Spagna, tra i più colpiti dalle politiche neoliberiste e dalle conseguenze derivanti dall’adozione della moneta unica.

Secondo quanto riporta il Banco di Spagna sono almeno 36.929 gli spagnoli che hanno perso la casa nell’anno 2015. Ben 101 persone al giorno si sono trovate sbattute fuori di casa, tutto questo nella civile e democratica Europa del neoliberismo selvaggio.

Rispetto all’anno precedente si è registrato un aumento del29,8% degli abbandoni coercitivi delle abitazioni, vale a dire che le case vengono abbandonate a seguito di sfratti. Mentre 18.990 persone hanno raggiunto un accordo con la banca e lasciato la propria abitazione senza ricorrere allo sfratto.

Secondo informazioni fornite dall’Istituto Nazionale di Statistica (INE) dall’inizio della crisi in Spagna si è registrato un forte aumento dei suicidi, che sono aumentati almeno del 20% rispetto al 2007, anno che segna l’inizio della crisi economica.

Ogni giorno almeno 10 persone scelgono di togliersi la vita. Il suicidio è la principale causa di morte non naturale in Spagna, superando anche i decessi causati da incidenti stradali.

Effetti del neoliberismo reale sulla vita delle persone.