La Russia ha perso il suo seggio nel Consiglio dei diritti umani dell'ONU. L'Arabia Saudita No.

Per la prima volta dal 2006, la Russia non diventerà un membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite essendo stata superata per un soffio dalla Croazia nel voto di oggi. Inoltre, gli Stati Uniti d'America e l'Arabia Saudita hanno ottenuto i voti necessari a far parte del consesso, nonostante le critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani.

Presso la sede delle Nazioni Unite, che ha condotto l'elezione di 14 dei 47 membri del Consiglio dei diritti umani, l'Ungheria ha ricevuto i voti dei 144 paesi membri, rispetto ai 114 di Croazia ed i 112 della Russia.

Poco prima della votazione molte organizzazioni hanno sollevato la loro protesta, contro le attività russe in Siria. Questa settimana è stata rilasciata una lettera firmata da circa 80 ONG affinché non venisse consentito alla Russia di far parte dell'organismo per le sue azioni in Siria.

Arabia Saudita, un membro con una reputazione più che dubbia

Le elezioni si sono svolte in un contesto di critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani non governative, che sostengono come l'organismo internazionale sia dominato da regimi oppressivi che cercano di sviare le critiche e spingere i propri programmi.

L'Arabia Saudita ha ricevuto 152 voti nel ballottaggio regionale in Asia. Ciò significa che il paese arabo parteciperà in seno al CDU con la Cina, il Giappone e l'Iraq per i prossimi tre anni.

L'Arabia Saudita ha utilizzato la sua influenza sul Consiglio per bloccare qualsiasi indagine dall'esterno e, allo stesso tempo, ha gestito con successo una risoluzione in cui accusa lo Yemen, uno dei suoi alleati, di violazioni dei diritti umani.

Il governo di Riad ha effettuato 157 esecuzioni in Yemen solo nel 2015, una cifra che potrebbe essere superata quest'anno. Allo stesso modo, i critici del regime sono stati affrontati con l'arresto indiscriminato e le donne non godono di autonomia e uguaglianza di fronte alla legge nel regno saudita.

In innumerevoli occasioni l'Arabia Saudita ha impedito la visita degli ispettori del UNHRC che indagano sui casi di tortura, ingiustizia e discriminazione, e prima del voto ha rilasciato un opuscolo per dimostrare che non è colpevole di alcun crimine associato con la violazione dei diritti umani.

"Sosteniamo lo sviluppo delle donne a tutti i livelli, in conformità con i dettami della legge islamica, che garantisce la giusta parità di genere", si legge nella pubblicazione.

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