L'amministrazione Trump citata in giudizio dopo l'attacco illegale contro la Siria

Un mese dopo l'attacco alla base aerea siriana di Shayrat, ordinato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ecco che un'organizzazione di supervisione pubblica ha citato in giudizio la sua amministrazione perché avrebbe violato le leggi del paese attraverso un bombardamento senza autorizzazione. Lo riporta il quotidiano 'The New York Times'.

Il 7 aprile scorso, l'esercito statunitense ha lanciato decine di missili da crociera contro le installazioni militari nella provincia siriana di Homs, come punizione per un presunto attacco perpetrato, secondo gli USA, dalle forze del governo siriano contro i civili. Tali accuse finora non sono state provate.

Tuttavia l'organizzazione 'Protect Democracy', guidata da avvocati che lavoravano per il governo di Barack Obama, ora chiedono alla Casa Bianca di rivelare i fondamenti giuridici su cui si è basata per effettuare i bombardamenti.

"Non dobbiamo attaccare altri paesi"

"Siamo tutti d'accordo che nella nostra democrazia costituzionale, la capacità dell'esecutivo di attaccare un altro paese è proibita dalla legge (...) Alcuni paesi possono tollerare un capo di stato per lanciare un attacco senza offrire una giustificazione giuridica chiara, ma noi non dobbiamo farlo", hanno spiegato i rappresentanti di 'Protect Democracy'.

In una lettera al Congresso, Trump ha dichiartao a suo tempi che i suoi poteri costituzionali come comandante in capo davano una base sufficiente per lanciare unilateralmente l'attacco per promuovere gli interessi degli Stati Uniti

L'attacco da parte di Washington non aveva motivo di auto-difesa, non è stato autorizzato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, né dal Congresso degli Stati Uniti, ha ricordato il NYT. La Carta delle Nazioni Unite riconosce solo due modi legali per un paese di usare la forza all'estero: se il Consiglio di Sicurezza autorizza un attacco o per auto-difesa. A questo proposito, gli argomenti presentati da Trump sono politici e non legali, ha aggiunto il 'The New York Times'.

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