di Fabrizio Verde
La Cancelliera tedesca Angela Merkel in occasione di un viaggio in Argentina ha accusato il governo venezuelano di «ostacolare l’azione delle opposizioni», esortando le nazioni sudamericane a formare una coalizione che si adoperi per una «soluzione pacifica» al conflitto politico in corso a Caracas.
A stretto giro di posta è giunta la forte risposta del governo venezuelano che tramite il Ministro degli Esteri Delcy Rodriguez, ha respinto le dichiarazioni «interventiste» del capo di governo della Germania.
Venezuela protesta y repudia injerencistas declaraciones de Jefa de Gobierno @AngelaMerkelMES que promueve violencia opositora en el país
— Delcy Rodríguez (@DrodriguezVen) 9 giugno 2017
La diplomatica venezuelana ha invitato Angela Merkel a studiare il contesto prima di rilasciare dichiarazioni inopportune. «Dovrebbe sapere che l’opposizione - ha scritto su Twitter Delcy Rodriguez - che l’opposizione ha optato per la violenza, il vandalismo e il crimine invece di rispondere agli appelli democratici».
A questo punto sarebbe interessante conoscere la reazione del governo tedesco se Berlino fosse assediata da orde di manifestanti armati e pronti ad ogni tipo di azione violenta per rovesciare il governo guidato da Angela Merkel. Così come sarebbe interessante osservare come i media teutonici racconterebbero le ‘gesta’ dei manifestanti.
Inoltre, Delcy Rodriguez, ha evidenziato che Merkel dovrebbe anche informarsi riguardo «il modello inclusivo della Rivoluzione Bolivariana». Agli antipodi rispetto al gretto neoliberismo imposto dalla Germania. Una sciagura per tante nazioni europee, basti osservare lo stato in cui versano le economia di Italia e Grecia.
Invito a la Jefa de Gno alemana a informarse sobre el modelo inclusivo dla revolución bolivariana, y dela tragedia q representa la oposición
— Delcy Rodríguez (@DrodriguezVen) 9 giugno 2017
Singolare è infine il riferimento della Cancelliera alla Colombia, indicata come «esempio» per quanto concerne il dialogo. Nel paese governato da Juan Manuel Santos, sono stati ammazzati ben 150 leader sociali dopo la firma degli accordi di pace.
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