Ministro del governo golpista ucraino a Roma si rifiuta di rispondere a un giornalista russo

Fate questo piccolo e breve esperimento con noi. Pensate a quello che potrebbe accadere se oggi il ministro degli esteri della Bielorussia fosse in visita ufficiale a Roma, incontrasse il nostro ministro degli esteri, e, infine, in conferenza stampa congiunta, rispondesse a tutte le domande tranne a quella di un corrispondente nord-americano.

A quest'ultimo si rifiutasse esplicitamente di rispondere ma, alla stessa domanda, si decidesse ad esprimersi quando a farla fosse un giornalista italiana.

Titoli a nove colonne di giornali vari, edizioni speciali di trasmissioni eventuali. La libertà d'espressione violata da uno stato canaglia. Etc. Etc. Non proseguiamo conoscete le dinamiche di propaganda in atto nel paese.

E' esattamente quello che è accaduto questo martedì, ma la vicenda resterà non nota ai più perché i protagonisti purtroppo erano di nazionalità diversa alla premessa. In conferenza stampa congiunta tra Alfano e il ministro degli esteri del governo golpista ucraino Klimkin, il corrispondente di RIA Novosti ha raccontato che prima dell'inizio della conferenza stampa un collaboratore del ministero degli Esteri italiano abbia raccolto le domande dei giornalisti.

Successivamente il funzionario è tornato dicendo al giornalista russo che il ministro ucraino si è rifiutato di rispondere alla sua domanda. La stessa domanda è stata poi posta da un giornalista italiano e a quel punto la risposta è arrivata.


La domanda del corrispondete di RIA Novosti riguardava il prossimo vertice "formato Normandia". Nel servizio di RIA Novosti che denuncia quanto accaduto si fa notare anche come le autorità italiane hanno acconsentito di buon grado al rifiuto di Klimkin di rispondere e non hanno difeso il diritto alla domanda del giornalista russo.

Come nota a margine, Alfano, con una dichiarazione che abbassa ancora di più il già infimo livello di politica estera raggiunto dall'Italia, ha dichiarato: "Sono soddisfatto del livello raggiunto dalle nostre relazioni bilaterali. Esploriamo nuovi sentieri innovativi di partenariato, come quello tra le nostre agenzie anticorruzione". E lo ha dichiarato a Pavlo Klimkin, rappresentante di quello stato fallito vassallo del Fondo Monetario Internazionale e della Nato, criminale di guerra per le sue azioni contro il Donbass, espressione di nazisti e della peggior tecnocrazia europea. Soddisfatto Alfano.

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