Nuovi arresti di scafisti ucraini in Italia sulla rotta dalla Turchia




di Omar Minniti

Solo tra il 2014 ed il 2016, oltre 40 scafisti ucraini sono stati arrestati in Italia. La cifra, confermata dalle autorità consolari del regime di Kiev, è destinata a lievitare di molto, visto che nel corso dell'ultimo anno gli organi d'informazione hanno dato notizia di decine di operazioni contro trafficanti di esseri umani con passaporto ucraino.

Gli ultimi arresti risalgono alle ore scorse, nei pressi di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Due scafisti sono stati bloccati dopo aver fatto sbarcare 25 migranti di origine curda. Il veliero, di 12 metri di lunghezza, è stato posto sotto sequestro dalle Fiamme Gialle. Altri due loro connazionali sono stati arrestati non lontani da lì poche settimane fa, accusati di aver trasportato su una barca a vela ben 72 migranti.
Operazioni simili sono avvenute in altre città della Calabria, della Sicilia e della Puglia. Per tre scafisti ucraini fermati a Malta, l'Italia ha chiesto a maggio l'estradizione. Altri tre attendono il nulla osta dalla Grecia.
Il quotidiano de La Valletta, "Malta Independent", sostiene che, dall'inizio del 2017, solo in Sicilia è stato registrato lo sbarco di 125 migranti su yacht e barche a vela, quasi tutte pilotate da skippers ucraini. Nel carcere di Siracusa sono attualmente detenuti 15 cittadini di Kiev.

E' un traffico milionario, che si rivolge ad una fascia specifica di migranti, potremmo dire medio borghese. Non stiamo parlando della rotta libica, bensì di quella che parte dalla Turchia e solca i mari Adriatico e Ionio. Coloro che si mettono nelle mani di questo genere di scafisti sono persone facoltose, professionisti e manager, che possono permettersi di sborsare anche cifre superiori ai 10 mila euro. Non viaggiano su gommoni o carrette del mare, ma su imbarcazioni di lusso dotate di ogni confort, che destano minori attenzioni da parte delle forze di polizia. Dietro gli scafisti ci sarebbe un vero e proprio gruppo criminale internazionale, con sede ad Istanbul. Un'organizzazione con "uffici di collocamento" nelle principali città ucraine e solidi rapporti con le mafie italiane, necessari al fine di facilitare gli sbarchi ed il trasbordo dei migranti "di prima classe" verso le destinazioni finali.

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