'Trump ha danneggiato più gli Stati Uniti che Damasco con il suo attacco alla Siria'


In un articolo pubblicato ieri sul quotidiano statunitense 'The Washington Post', si critica la decisione del Presidente degli USA Donald Trump di lanciare un attacco missilistico contro obiettivi del governo siriano, definendola una mossa che "pregiudica la credibilità degli Stati Uniti nel mondo."

In questo senso, evocando la pretesa Trump di mostrare muscoli Siria e ai suoi alleati, la Russia e l'Iran, nell'articolo si ritiene che con questo attacco "limitato" e "fallito" il magnate repubblicano ha fatto esattamente il contrario. "Gli attacchi erano appena sufficiente forte per prevenire la beffa di Washington ", ha osservato il Washington Post.

A questo proposito, ha sottolineato che l'offensiva di Washington e dei suoi alleati, la Francia e il Regno Unito, non ha colpito un aeroporto, né un aereo da guerra dell'esercito siriano.

"Anche nei siti colpiti dai missili, i siriani hanno avuto molto tempo per evacuare l'equipaggiamento (...) Non ci sono state vittime sul terreno, suggerendo che il regime aveva evacuato gli obiettivi", si aggiunge.

Allo stesso modo, ha indicato che Trump con la sua "azione debole" in Siria ha cercato di evitare lo scontro con la Russia, un fatto che può inviare questo messaggio al mondo che abbiamo paura di Mosca.

L'articolo del 'The Washington Post' dove si lamenta delle distruzioni limitate nel corso dell'attacco con Francia e Gran Bretagna, non è dissimile ad altri articoli ed editoriali scritti sui media occidentali, Italia compresa. Insomma al mainsteam non è piaciuta l'operazione di venerdì scorso, volevano bombardamenti più massicci, portare più distruzione come se non bastassero quelle già subite in questi 7anni dalla Siria che ha subito una guerra per procura da parte dell'Occidente di Israele, Turchia e delle Monarchie del Golfo. Magari più bombardamenti che facessero risorgere ISIS e altre milizie salafite.

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