L'appello delle organizzazioni palestinesi si rivolge alla società civile italiana, ai sidacati, ai partiti democratici, alle associazioni e a tutte le forze democratiche e progressiste affinché si attivino collettivamente per impedire ogni forma di accordo militare tra lo Stato italiano e Israele. Gli organizzatori della manifestazione, in prima persona, chiedono al Governo italiano di adoperarsi per il riconoscimento europeo dei legittimi diritti del popolo palestinese, per mettere fine alle politiche di aggressione di Israele, utilizzando anche la pressione economica e commerciale su quello Stato e perché si rispettino le risoluzioni ONU e quindi non vengano trasferite le ambasciate a Gerusalemme. Chiedono la fine dell’assedio di Gaza, lo smantellamento delle colonie israeliane nei territori palestinesi, il diritto al ritorno dei profughi palestinesi come previsto dalla risoluzione 194 dell’Onu, la libertà di tutti i prigionieri politici nelle carceri israeliane, il rispetto della legalità internazionale e di tutte le Risoluzioni ONU che riguardano la Palestina, infine il rispetto all'autoderminazione dei popoli che porti alla costruzione di uno Stato libero, democratico e laico in Palestina con Gerusalemme est sua capitale.
Sicuramente una parte importante nella riuscita di questa manifestazione l'avrà l'eco che arriva da Gaza circa la determinazione e la partecipazione numerosa e trasversale alle fazioni politiche con cui i palestinesi della Stiscia stanno portando avanti la loro lotta per rompere l'assedio e ottenere il rispetto della Risoluzione 194 che riguarda tutti i palestinesi della diaspora sia interna che esterna.
La lezione politica che sta arrivando dalla Striscia non necessariamente toccherà il cuore politico dei vertici dell'Anp e di Hamas, ma la base sembra aver capito che solo facendo fronte unito sarà forse possibile dare una svolta a questo interminabile conflitto tra lo Stato d'Israele, che ha uno degli eserciti più importanti del mondo, e il popolo palestinese che, pur non riuscendo ancora ad avere un proprio Stato, né il rispetto dei basilari diritti umani, seguita a resistere alla violenza dell'occupante.
Israele anche ieri ha ucciso, sia nella Striscia di Gaza che nei Territori Occupati, altri giovani disarmati che non sopportano più di essere chiusi in gabbia, Anche ieri dei coloni israeliani hanno tentato di dar fuoco ad un'abitazione palestinese, hanno fatto aggredire dai propri cani un gregge nei pressi di Hebron ed hanno investito un ragazzo sulla strada ma i media occidentali tacciono e le Istituzioni internazionali lasciano fare senza rendersi conto che quando un popolo non ha più molto da perdere, la sicurezza del suo oppressore non troverà mai misure sufficienti per essere completa.
La riuscita o meno della manifestazione di oggi sarà la cartina di tornasole per capire se il popolo italiano è sensibile alle richieste di legalità e di giustizia del popolo palestinese o se questo tema non lo interessa più e lascia i palestinesi soli nella loro legittima lotta.